Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Alessia Araneo e Viviana Verri (Consigliere regionali M5S Basilicata):
“Si tratta di 183 professioniste e professionisti della giustizia che sono legittimamente entrati nella pubblica amministrazione superando un concorso pubblico.
Professionisti formati e assunti con i fondi pubblici del PNRR e diventati essenziali al sistema di giustizia lucano oggi rischiano di tornare a casa.
Sarebbe una sconfitta per tutte e tutti noi: per la giustizia lucana, per la comunità che vedrebbe indebolito un servizio essenziale, per le lavoratrici e i lavoratori che in Basilicata hanno investito tempo, formazione, lavoro, aspettative e sogni.
I numeri parlano chiaro: quasi la metà delle unità attualmente impiegate nel sistema di giustizia lucano è precaria. Si tratta, evidentemente, di una aberrazione.
Fa pensare che un servizio tanto cruciale per la convivenza tra le persone sia fondato e alimenti professioni e dunque vite precarie.
Troppi inaccettabili paradossi: presso le sedi della giustizia manca personale; metà è assunto a tempo indeterminato e un’altra metà, dopo anni di lavoro e dopo aver superato un concorso pubblico, rischia di andare a casa e di dover cercare un nuovo impiego, sebbene i tribunali siano sotto organico.
C’è qualcosa di morboso in questo meccanismo che continua a lasciare a piedi professionisti, persone e famiglie. E no, non è flessibilità, è una maledettissima precarietà.
Trattandosi di un problema che sta attanagliando tutta l’Italia, auspichiamo che il presidente Bardi possa farsene immediatamente carico e difendere la voce delle e dei precari nelle sedi opportune.
Come forza di opposizione abbiamo garantito il massimo impegno a collaborare ed, eventualmente, a sottoscrivere un ordine del giorno condiviso a sostegno della stabilizzazione di questi professionisti“.