Policoro: queste mamme non manderanno i loro figli a scuola! Ecco la loro lettera a Bardi e al Prefetto di Matera

Anche nel materano cresce il fronte del no alla ripresa in presenza delle attività didattiche.

Dopo il caso dell’Istituto “L. Milani” di Policoro (MT) anche alcuni genitori dell’I. E. Fermi di Policoro hanno manifestato le loro preoccupazioni al Presidente Bardi.

Di seguito la lettera aperta rivolta al Governatore e al Prefetto di Matera:

“Al Presidente Bardi. E al Prefetto di Matera.

Chi scrive, sono un gruppo di mamme dell’I. E Fermi di Policoro che, preoccupate della situazione scolastica, chiedono che venga garantita la sicurezza nelle nostre scuole.

Purtroppo, ad oggi, non abbiamo visto, cambiamenti, riguardo:

  • all’aumento dei mezzi di trasporto, per evitare assembramenti, soprattutto riguardo alle scuole superiori; nulla di fatto.
  • più controlli, in entrata e uscita delle scuole, con orari differenti.

Dopo un anno, ci troviamo ancora a dover patire l’inefficienza, e l’indifferenza di chi avrebbe dovuto organizzare e monitorare la situazione.

Ci state togliendo anche il diritto allo studio.

Costringere a scegliere se tutelare la salute, o mandare a scuola i nostri figli è umiliante e antidemocratico!

Si… Antidemocratico!

Ci sembra di dover vivere in un campo di concentramento: obbedire, senza avere nessun diritto!

Parole forti?

Le assicuriamo che è proprio ciò che proviamo: impotenza difronte l’impossibilità di esprimere opinioni e valutazioni a riguardo!

Noi non manderemo i figli a scuola fin quando non ci darete la possibilità di scelta.

Per questo chiediamo aiuto alla massima istruzione regionale e provinciale, di:

  • dover DIFENDERE, i nostri diritti;
  • di darci la possibilità di scegliere cosa sia giusto per le nostre famiglie e i nostri ragazzi: se continuare con la DAD/DDI, oppure frequentare in presenza (come giustamente ha fatto, anche, la Puglia).

Ci dimostri che esiste ancora una democrazia, che i valori di libertà, sono ancora saldi e giusti, e che anche un DPCM del governo centrale, non può scalfire i diritti umani e democratici di un popolo!”.