Il settore spaziale in Basilicata non è solo il Centro di Geodesia di Matera.
Intorno a questa realtà storica, frutto dell’Agenzia Spaziale Italiana nata proprio nel territorio lucano nel 1988, la cui sede materana rivendica un suo ruolo da protagonista nel panorama nazionale, oggi gravita una costellazione di oltre quaranta imprese con circa 800 addetti altamente qualificati.
Aziende che generano 130 milioni di euro di fatturato e che, negli ultimi cinque anni, hanno sviluppato progetti nazionali ed europei per oltre 221 milioni. Una filiera viva e innovativa – rappresentata dal consorzio Tern e dal Cluster dell’aerospazio – che chiede attenzione sulla scia di riconoscimenti di merito nazionali e internazionali.
Una delegazione delle aziende, guidata da Antonio Colangelo, presidente del consorzio Tern, è stata ricevuta a Potenza dal presidente della Regione Vito Bardi, che è anche vicepresidente nazionale di Nereus, la rete europea che mette in collegamento le Regioni attive nel settore spaziale.
“Le nostre imprese – ha spiegato Colangelo – sono pronte a dare slancio all’economia lucana, ma necessitano di più spazio nel sistema dei fondi pubblici, quasi interamente assorbiti dalle grande multinazionali. In quest’ottica, serve visibilità, serve una bandiera dietro cui riconoscerci quando ci presentiamo a partner internazionali”.
Non mancano i progetti pronti a decollare.
Dal PAB (Progetto per l’Aerospazio di Basilicata), progetto pilota attualmente fermo, alle collaborazioni con ESA (Agenzia Spaziale Europea).
C’è poi un appuntamento simbolico: il centenario della nascita di Rocco Petrone, ingegnere figlio di emigrati lucani che diresse il programma Apollo della NASA:
“Un’occasione unica per portare la NASA in Basilicata e rendere omaggio a un lucano che ha fatto la storia dello spazio”, ha rilanciato Colangelo.
Il Presidente Bardi, dal canto suo, ha sottolineato la volontà di aprire un confronto strutturato:
“Più che parlare, oggi è il momento di ascoltare.
Sono pienamente disponibile a creare un comitato o un gruppo di lavoro per fare sintesi, dare visibilità al sistema lucano e interloquire con il governo nazionale.
Ma servono dati certi: chiedo una scheda dettagliata sulle risorse disponibili, per trasformare le proposte in azioni concrete”.
Intanto la Basilicata continua a formare giovani talenti con il Master in Osservazione della Terra che ogni anno attira studenti anche dall’estero.
“Un segnale – ha concluso Colangelo – di quanto il territorio possa essere attrattivo se supportato da una strategia chiara e condivisa”.