Matera, preoccupazione in provincia: il fiume cambia colore! Ecco cosa sta succedendo

Il Basento cambia colore e passa dalla sua opalescenza classica estiva, grigiastra, ad un marrone rossastro intenso ed uniforme.

In un comunicato stampa la denuncia e la preoccupazione di COVA Contro, un’associazione lucana di volontariato ambientale:

“Da mesi si accumulavano segnalazioni di miasmi da Pisticci Scalo a Macchia di Ferrandina, miasmi anche notturni ravvisati anche da quei coltivatori/allevatori che non hanno abbastanza acqua dal consorzio di bonifica e si avvicinano al fiume coi pascoli nonostante le ordinanze.

Tuttavia nessuno ci aveva segnalato il colore del fiume, durante una ricognizione routinaria a Pisticci Scalo il fiume si presentava in secca e rossastro.

Così con due volontari del locale Movimento Tutela Val Basento, Cova Contro è andata prima allo scarico di Tecnoparco e dopo da lì, seguendolo, abbiamo raggiunto il punto di innesto dei reflui nel fiume.

Le immagini del drone parlano da sole: in territorio di Pomarico il Basento cambia colore e passa dalla sua opalescenza classica estiva, grigiastra, ad un marrone rossastro intenso ed uniforme, quest’ultima è la medesima caratteristica visiva degli scarichi di Tecnoparco.

Fortissima la puzza di zolfo prima e carburante poi al momento del prelievo dei sedimenti fluviali.

Sedimenti che più ci si avvicina allo scarico più prendono colori inusuali.

Fortissima la puzza di acetone nei pressi dello scarico, insopportabile per naso e bocca.

Abbiamo sorvolato col drone tre tratti del fiume arrivando sino al viadotto bernaldese di Rocco Tuonzo, a circa 9 km dallo scarico di Tecnoparco: a Bernalda l’acqua aveva una torbidità non così allarmante come quella a monte ma l’opalescenza era difforme da quella pomaricana a monte dello scarico di Tecnoparco infatti a Bernalda l’opacità è giallognola, quasi fosse un tono di degradazione rispetto al tratto pisticcese.

Come al solito vi erano abbondanti tracce di pascolo a ridosso del fiume: podoliche, cavalli, pecore, riprese (tracce incluse) anche dal drone.

Purtroppo è evidente come neanche i comuni basentani non facciano osservare le ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua del Basento a scopo irriguo e zootecnico.

Stranamente dopo i nostri primi post Tecnoparco si è mossa per svolgere i suoi controlli ordinari e frequenti dicono…così frequenti che né sul sito dell’azienda né altrove abbiamo letto analisi pubbliche a loro ascrivibili.

Abbiamo prelevato ad ora due campioni inviati a due differenti laboratori, acqua e sedimenti, ed a breve preleveremo un terzo per un’analisi all’estero.

Su Tecnoparco ci sono troppe opacità ed incongruenze, che tratteremo in un prossimo articolo ad hoc.

Intanto noi per queste analisi abbiamo stanziato 600 euro derivanti dalle donazioni anche del locale Movimento Tutela Val Basento e dall’Associazione Vittime dell’Amianto, la dimostrazione che obiettivi e metodiche comuni permettono maggiore forza.

Siamo sicuri purtroppo delle positività che usciranno dalle analisi, memori anche che le ultime analisi svolte nel fiume nel 2020, all’epoca con minori anomalie sensoriali confermarono sforamenti da nichel e cromo totale”.

Ecco le foto.