Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Conto Termico 3.0 che entra in vigore il novantesimo giorno successivo a quello della pubblicazione (il 25 dicembre 2025).
Il nuovo decreto amplia la platea di coloro che possono beneficiare del contributo in conto capitale erogato per i piccoli interventi di riqualificazione energetica degli immobili.
Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica deve approvare le regole per accedere alle misure che saranno, quindi, pienamente operative non prima del febbraio 2026.
Come fa sapere money potranno beneficiare del contributo sugli interventi di efficientamento energetico sia le amministrazioni pubbliche, sia i soggetti privati.
Il contributo potrà essere richiesto dai proprietari o dai titolari di altro diritto reale i personale di godimento sull’immobile.
Una delle novità portate dal nuovo decreto è che i soggetti privati potranno accedere anche attraverso le Comunità energetiche rinnovabili o le configurazioni di autoconsumo collettivo.
Sono esclusi dal Conto Termico 3.0:
- i soggetti richiedenti che incorrono in una causa di esclusione da un appalto pubblico;
- le imprese in difficoltà;
- le imprese per le quali esiste un ordine di recupero di incentivi precedentemente fruiti pendente.
Le pubbliche amministrazione per accedere agli incentivi possono avvalersi di:
- una ESCO (in questo caso è necessaria una obbligazione solidale tra le parti);
- un altro soggetto pubblico che si occupa della gestione degli immobili;
- un soggetto privato in caso di partenariato pubblico-privato con la PA;
- Comunità energetiche rinnovabili.
I soggetti privati possono richiedere l’accesso al Conto Termico 3.0 per edifici e unità immobiliari ad uso terziario ( categoria catastale A/10, B, C con esclusione di C/6 e C/7, D con esclusione di D/9, E con esclusione di E/2, E4 ed E/6).
La richiesta può avvenire anche per edifici a uso residenziale rientranti nella categoria catastale A con l’esclusione di A/8, A/9 e A/10 ma solo per impianti termici da FER ovvero sostituzione di impianti di climatizzazione con pompe di calore, sistemi ibridi, caldaie a biomassa, installazione di pannelli solari termici, sostituzione di scaldacqua con modelli a pompe di calore.
Per le abitazioni non sono ammessi all’incentivo cappotto termico, infissi e fotovoltaico.
La domanda va presentata sul portale del GSE entro 90 giorni dalla conclusione degli interventi e si ottiene il rimborso fino al 65% della spesa sostenuta per l’intervento.
Il rimborso avviene in un’unica rata, entro 60 giorni, se l’importo dell’incentivo è fino a 15.000 euro, con rate costanti annuali in 2 o 5 anni se l’importo è superiore.
Per interventi su uffici, negozi e capannoni l’agevolazione è prevista per tutti gli interventi.
In questo caso l’incentivo copre dal 25% al 45% della spesa sostenuta in base all’intervento realizzato e le tempistiche dei rimborsi sono identiche a quelle previste per le abitazioni.