Basilicata: nuovo provvedimento positivo per gli allevatori! Ecco i dettagli

Dopo la nuova circolare dell’Agea che garantisce la salvaguardia delle superfici adibite a pascolo tradizionale un nuovo provvedimento positivo per gli allevatori: la Commissione Agricoltura del Parlamento Ue ha escluso gli allevamenti bovini dalla nuova direttiva europea sulle emissioni industriali e ha eliminato ulteriori oneri per suini e pollame, recependo le nostre istanze.

Lo riferisce Cia-Agricoltori che aggiunge:

Gli agricoltori sono continuamente impegnati a ridurre l’impatto ambientale delle loro attività con pratiche sostenibili, tanto che oggi in Europa l’incidenza degli allevamenti sulle emissioni complessive si colloca tra il 7% e il 10%.

Ancora meglio fa l’Italia, dove le emissioni di CO2 della zootecnia rappresentano appena il 5,2% del totale.

Eppure la revisione della direttiva Ue non tiene conto né degli sforzi costanti delle aziende agricole per impattare sempre meno sul clima né del fatto che le emissioni degli altri settori industriali sono molto diverse rispetto a quelle della produzione agricola, che svolge una pluralità di funzioni primarie: assicura derrate alimentari ai cittadini, preserva biodiversità e territori, crea valore per le aree rurali e marginali.

Ecco perché ribadiamo la piena necessità di tenere fuori gli allevamenti dalla proposta di revisione della direttiva sulle emissioni industriali, altrimenti si rischia la chiusura e il fallimento di tantissime stalle.

Quanto alla nuova circolare dell’Agea sul PLT, ricordiamo che è stato questo uno degli aspetti affrontati la scorsa settimana nel convegno a Potenza sulla zootecnia in quanto le pratiche di pascolo “tradizionale”, condotte cioè in conformità alle consuetudini e usi locali, ampiamente diffuse specie al Sud e nelle aree interne, hanno una rilevanza particolare e da anni sono al centro di iniziative della Cia ( tra le tante l’incontro a Viggiano nel 2018 con le confederazioni del Sud e il precedente presidente nazionale Scanavino).

Adesso la battaglia si sposta sul fronte regionale allargando ai temi dei costi aziendali sullo smaltimento dei reflui o dei nitrati, per l’adeguamento di stalle e laboratori lattiero-caseari sollecitando azioni dirette attraverso fondi delle misure del nuovo Psr”.