SEMPRE PEGGIO I DATI SULL’OCCUPAZIONE IN BASILICATA! “UN QUADRO DELUDENTE”

Occupazione in Basilicata: dopo la pubblicazione dei dati del Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere, la situazione nella nostra regione fa emergere “un quadro deludente”.

A dichiararlo, in una nota, Michele Napoli, Capogruppo di Forza Italia alla regione Basilicata che ha sottolineato:

“Sono circa 1,2 milioni i contratti di lavoro che le imprese italiane prevedono di attivare nel primo trimestre dell’anno in corso, il 60% dei quali al Settentrione, la restante parte distribuita equamente tra Centro e Sud Italia, mentre sono oltre 491mila i lavoratori previsti in entrata in Italia nel solo mese di gennaio 2018, con una spiccata variabilità regionale che vede la Lombardia confermarsi nel ruolo di regione leader per le opportunità di lavoro con ben 114mila assunzioni programmate, il 23% del totale, seguita dall’Emilia Romagna (52mila i nuovi contratti previsti) e la Basilicata relegata agli ultimi posti della classifica, con soli 3950 nuovi lavoratori in entrata, vale a dire lo 0,8% del totale delle assunzioni previste dalle imprese a gennaio.

Dopo il dato shock di fine anno, che ha fatto registrare un meno 3800 occupati in Basilicata tra il 2016 e il 2017, il nuovo anno non sembra cominciato con il piede giusto per la nostra regione sotto il profilo delle dinamiche occupazionali nonostante il lavoro resti la prima, e la più grave, questione sociale in Basilicata e quindi il fattore di gran lunga in cima alle preoccupazioni delle famiglie.

I risultati deludenti fatti registrare dal nostro territorio sul fronte occupazione sono il risultato di policy incentrate esclusivamente sugli incentivi del job act, laddove, per creare lavoro, occorre sostenere la crescita delle aziende e valorizzare le capacità umane dei giovani attraverso un valido sistema di istruzione e formazione.

Proprio quello che è mancato in questi anni in Basilicata, come testimoniano i dati del report Excelsior relativi alla difficoltà di reperimento da parte delle imprese di alcune professioni (artigiani e operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni, montatori di infissi, riparatori e manutentori di macchine, specialisti in scienze informatiche e chimiche, tecnici informatici e telematici), per le quali il mismatch tra domanda e offerta di lavoro sfiora addirittura il 40%”.