Ben 15 i siti in Basilicata-Puglia candidati per il futuro deposito nazionale delle scorie nucleari. Ecco le zone a rischio

Sono ben 15 i siti nella CNAI (carta nazionale aree idonee per I rifiuti nucleari) in Basilicata-Puglia candidati per il futuro deposito nazionale delle scorie nucleari nazionali su una rosa di 51 a livello nazionale.

Così fa sapere l’associazione antinucleare NoScorie Trisaia in una nota.

Continua il comunicato:

“Attualmente i 15 siti prescelti in Basilicata/Puglia tra fascia Jonica Metapontina, Materano e area Bradanica ai confini con la Puglia sono in discussione nel procedimento della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) presso il Ministero dell’Ambiente avviato a fine 2024.

Con questi numeri le probabilità statistiche e matematiche di essere designati tra i siti candidati sono molto alte.

La regione Sardegna (candidata con 8 siti CNAI su 51 al deposito di scorie nazionali) insieme a Toscana e Umbria hanno votato contro in conferenza unificata al disegno di legge recante la delega al Governo in materia di energia nucleare cosiddetto “sostenibile”(che riguarda oltre future centrali nucleari anche la gestione delle scorie e del combustibile nucleare).

La regione Basilicata in conferenza unificata a fine Luglio ha invece votato a favore (senza il parere del consiglio regionale) al disegno di legge recante la delega al Governo in materia di energia nucleare cosiddetto “sostenibile” dimenticando le vicende storiche che vedono questa regione difendersi dai precedenti depositi di scorie dal lontano 1978 e 2003 o i progetti di ampliare l’Itrec ( mai andati in porto per questioni ambientali e di sicurezza).

Hub Castel Nella V.A.S. del Ministero Ambiente No Scorie Trisaia e Mediterraneo No Triv hanno presentato le proprie osservazioni (fatte proprie e inviate dal comune di Policoro), in esse oltre ad evidenziare l’incompatibilità dei siti sulla fascia Jonica (ben 4 tra Montalbano e Bernalda ) è stata evidenziata l‘incompatibilità di riorganizzare il sito Itrec per ospitare future scorie nucleari a seguito dei seri e gravi problemi ambientali che sono presenti nel sito.

Buoni motivi per cui lo stesso Itrec andrebbe attenzionato dal governo più che per una riorganizzazione, per una sua bonifica e chiusura definitiva (accompagnando gli attuali dipendenti verso il pensionamento).

La stessa regione Piemonte ha evidenziato nella V.A.S. alcune criticità dei suoi siti nucleari esistenti, cosa che non ha riportato la Regione Basilicata nelle sue ultime osservazioni Vas sulla CNAI in merito all’Itrec.

Il 2 Ottobre 2025 intanto è stato approvato dal Consiglio dei ministri in via definitiva, lo schema di disegno di legge recante la delega al Governo in materia di energia nucleare sostenibile.

I decreti legislativi attuativi dovranno essere adottati entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge.

Sulla Vas del deposito nazionale di scorie intanto c’è stato già un primo parere della commissione tecnica CTVA del 7/8/25 della fase di scoping in cui sono state sollecitate ulteriori richieste di chiarimenti al proponente sul prossimo rapporto ambientale così come prevede il procedimento.

D’altro canto, non ci sono non state autocandidature per il deposito di scorie nucleari da parte civile e militare (oltre quella di Trino Vercellese non andata a buon fine) e il rischio di ospitare il deposito di scorie nucleari in Basilicata resta elevato.

Ribadiamo che il nostro lavoro per le comunità è completamente gratuito da decenni, volontario e senza aiuti economici esterni”.

Questa la mappa.