Basilicata: “senza una ferrovia che funzioni, senza una strada che colleghi, senza un piano serio per l’acqua, nessuna festa potrà trattenere i giovani o dare futuro ai nostri paesi”. La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani:

“Il contributo regionale per la Festa di San Rocco a Tolve e le polemiche che ne sono seguite riaprono un tema che attraversa la nostra terra da sempre: la distanza tra ciò che si celebra e ciò che si vive ogni giorno.

Le tradizioni hanno valore e nessuno le mette in discussione. Ma non possono diventare il centro della politica regionale mentre i nostri paesi si spopolano, le campagne soffrono la siccità e i giovani sono costretti a partire.

È questo il nodo: finito il santo, finita la festa. Resta il vuoto di un’economia locale che si dissolve per 364 giorni all’anno, senza infrastrutture, senza collegamenti, senza un progetto di sviluppo.

Da decenni, ogni volta che si parla di Sud e di Basilicata, la colpa viene fatta ricadere sui lucani: come se fossimo incapaci, come se fosse nella nostra natura restare indietro. Non è così.

La verità è che spesso si preferisce investire in passerelle di consenso immediato, anziché costruire soluzioni durature.

È un copione antico della questione meridionale, che oggi si ripete con le stesse dinamiche: risorse distribuite senza criteri chiari, eventi privilegiati a scapito di altri, mentre mancano dati, trasparenza e responsabilità.

Noi non siamo più disposti ad accettarlo. Non abbiamo più l’anello al naso.

Siamo pochi, ma consapevoli: sappiamo che senza una ferrovia che funzioni, senza una strada che colleghi, senza un piano serio per l’acqua, nessuna festa potrà trattenere i giovani o dare futuro ai nostri paesi.

Se la politica vuole fare della Basilicata una terra di folklore, allora lo dica chiaramente: significherà scegliere luci e applausi per un giorno, e abbandono per tutti gli altri. Se invece si vuole uno sviluppo vero, le priorità sono altre: infrastrutture moderne, lavoro stabile, gestione trasparente dell’acqua, sostegno concreto all’agricoltura.

Come Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani continueremo a chiederlo con chiarezza.

Perché tradizione e sviluppo possono convivere, ma non possono sostituirsi l’una all’altro. E noi non accetteremo mai che il futuro della Basilicata venga sacrificato in cambio di un applauso effimero”.