Oggi si celebra Santa Monica, protettrice delle donne sposate e delle mamme: auguri a chi porta il suo nome

Oggi si celebra Santa Monica, patrona delle donne sposate e delle mamme.

Come fa sapere nel dettaglio Famiglia Cristiana:

“Poche altre figure nella storia del cristianesimo riescono a impersonare il carisma femminile come santa Monica, la madre amorosa e tenace che diede alla luce sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa, e che ebbe un ruolo determinante nella conversione di lui. La liturgia fa memoria di lei il 27 agosto e la sua festività anticipa di un giorno quella dell’illustre figlio. 

In questa donna vissuta in gran parte nell’ombra troviamo la mitezza e la dolcezza, ma anche una straordinaria forza d’animo. E’ una fede che non s’arrende, la sua, cresciuta, viene da pensare, sull’esempio di Maria.

Figlia di famiglia agiata, Monica nacque nel 331 a Tagaste, nell’attuale Algeria, in quel mondo “globalizzato” che era il tardo impero romano. Diversamente dall’usanza comune, che non permetteva alle donne di studiare, ricevette una buona educazione e fin da giovane lesse e meditò la Bibbia.

Una donna cristiana, colta e libera, dunque, col cuore orientato ai tesori spirituali. Ciò che sappiamo della sua biografia si ricava dagli scritti di Agostino: in particolare nelle Confessioni il grande vescovo ripercorre la sua tortuosa, travagliata storia personale e spesso ci parla della madre.

Sappiamo dunque che Monica sposò Patrizio, uomo di carattere aspro e difficile, che tuttavia lei seppe accogliere con dolcezza e avvicinare anche alla fede: venne infatti battezzato nel 371, poco prima di morire.

Così Monica, a 39 anni, si trovò sola alla guida della casa dovendo anche prendere in mano l’amministrazione dei beni.

Sappiamo che ai suoi tre figli la donna trasmise l’educazione cristiana fin dalla più tenera età: lo stesso Agostino dice di aver bevuto il nome di Gesù insieme al latte materno e di essere stato iscritto, appena nato, tra i catecumeni.

Crescendo però, arrivò, com’è noto, l’allontanamento: il giovane prese altre strade, sedotto dalle retorica e delle correnti filosofico-religiose più in voga in quegli anni, come il manicheismo, ma soprattutto iniziò una vita spregiudicata e sregolata, tra Cartagine e Roma.

Non per questo Monica si arrese, ma continuò ad accompagnare il figlio con l’amore e la preghiera: nel 385 la troviamo a Milano, dove Agostino insegnava retorica.

E fu proprio lì che avvenne il grande cambiamento: grazie alla predicazione di sant’Ambrogio, dopo tante traversie, Agostino abbracciò la fede cristiana, avviandosi su quella strada di santità che oggi ben conosciamo e che ha lasciato un segno indelebile nei secoli. Monica era presente al suo battesimo, nel 387.

Da allora i due non si separarono più. Deciso a intraprendere una vita monastica, Agostino decise di ritornare in Africa, fermandosi, come tappa intermedia, ad Ostia.

E’ in questo luogo, nella quiete serena di una casa, che tra madre e figlio si svolsero colloqui spirituali di straordinaria intensità, che Agostino scelse di trascrivere e che tutt’oggi rappresentano una guida per tanti cercatori di Dio.

Monica si spense il 27 agosto del 387.

Il suo corpo rimase per secoli nella chiesa di Sant’Aurea di Ostia, poi traslato a Roma nella chiesa di San Trifone, oggi di Sant’Agostino. «Mi hai generato due volte» le disse un giorno il figlio: alla vita e alla fede.

La tenacia, la dolcezza e la sensibilità di Monica fanno di lei la patrona delle donne sposate e delle madri”.