Coronavirus: avvio dei test antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta! I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della FIMMG Basilicata (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale):

“È stata pubblicata la circolare con cui il Ministero della Salute stabilisce i criteri per l’effettuazione dei test antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.

Potranno essere sottoposti a test rapido a discrezione del medico, ma non a richiesta del paziente, solo

  1. a) i contatti stretti asintomatici individuati dal medico oppure individuati e segnalati dal Dipartimento di Prevenzione
  2. b) i casi sospetti di contatto che il medico si trovi a visitare e che decida di sottoporre a test rapido;
  3. c) i contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento identificati in base ad una lista trasmessa al medico dal Dipartimento di Prevenzione.

Lo scopo è quello di individuare ed isolare precocemente persone sane ma a rischio di contagio e permettere l’uscita dalla quarantena al termine esatto dei dieci giorni senza dover attendere i tempi per l’esecuzione del tampone molecolare e poi quelli per l’arrivo del risultato.

I test potranno essere effettuati nello studio del medico o in alternativa presso locali idonei individuati dalla ASL per garantire la sicurezza sia dei cittadini che degli operatori sanitari.

I risultati dei test, disponibili in 15 minuti e dotati di alti valori di sensibilità (cioè della capacità di riconoscere la quasi totalità dei pazienti positivi) saranno consegnati immediatamente al paziente e trasmessi al portale nazionale Tessera Sanitaria e al FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico)”.

Ecco la precisazione del dott. Michele Campanaro, segretario della Fimmg di Matera:

“Val la pena sottolineare che i risultati del test, pur disponibili in pochi minuti, saranno ‘comunicati’ (più che ‘consegnati immediatamente’) al paziente a mezzo mail-sms-telefonicamente e ciò al fine di limitare al massimo, in ogni caso al di sotto dei 15 minuti, la permanenza in studio.

I contatti, pur protetti con adeguati DPI, con persona poi riscontrata positiva per più di 15 minuti, a distanza inferiore a meno di 2 metri, quale quella richiesta per l’esecuzione del tampone, farebbero infatti scattare la quarantena obbligatoria per i ‘contatti stretti'”.