SAVINO E MARIA LUCIA: DA EMIGRANTI IN GERMANIA A RAPPRESENTANTI DELLA CUCINA LUCANA SU RAIUNO! ECCO LA LORO STORIA…

Quando la passione per la cucina scorre nel sangue inevitabilmente viene trasmessa di generazione in generazione.

È il caso della famiglia di Savino dell’Antica Cantina Forentum di Lavello.

Dal sapere autentico e genuino di nonna Fiorina alle evoluzioni moderne del giovane Savino, passando per mamma Maria Lucia, anello di congiunzione tra due mondi differenti per cultura e mentalità.

Una storia fatta di occasioni prese al volo, di avventure vissute in tanti luoghi.

Di sacrifici ma soprattutto di conquiste.

Abbiamo intervistato Savino, giovane e affermato chef di 33 anni, che ci ha raccontato una storia davvero bella.

Savino, la cucina in famiglia è sempre stata una costante.

“Sono indelebili i racconti di mia nonna Fiorina che dopo una giornata di duro lavoro nei campi tornava a casa e si dedicava alla cucina. Erano piatti poveri ma autentici e soprattutto genuini, massima espressione della terra faticosamente lavorata con il sudore della fronte. Ciononostante c’era amore, c’era cura nella realizzazione del piatto. Probabilmente questo ha instillato in Maria Lucia, mia madre, l’amore per la cucina. Un’eredità spontanea, quasi istintiva.

Per mia madre quello era il momento più bello della giornata, prima di tutto perché poteva finalmente riabbracciare sua mamma e poi perché poteva seguirla passo passo tra i fornelli”.

Crescendo Maria Lucia ha dimostrato di voler coltivare a tutti i costi il suo grande sogno.

“Mia madre acquistava spesso riviste e libri di cucina per tenersi a passo coi tempi. Anche la cucina segue delle mode, spesso dà suggerimenti altrimenti non considerati. Poi, per amore, è arrivato il trasferimento in Germania con mio padre, Luigi Di Noia. È stato quel momento il primo terreno di incontro con la cucina dal punto di vista lavorativo. Entrambi infatti hanno lavorato, fianco a fianco, in un ristorante italiano, proponendo la cucina tradizionale lucana”.

È stato un periodo piuttosto lungo?

“Fino al 1986. Nel 1984 sono nato io e questo è stato il motivo che ha spinto i miei genitori a rientrare a Lavello. Il richiamo delle radici, degli affetti famigliari era troppo forte. Quindi nel 1986 siamo tornati a casa. Abbiamo rilevato un bar di quartiere che dopo un po’ ha cominciato a non soddisfare più ed è nata l’idea di riconvertirlo in ristorante, recuperando un’antica cantina del 1500“.

Anche tu quindi non hai resistito al fascino culinario.

“Sin da piccolo ho seguito mia madre, osservando, capendo e intuendo anche nuove ricette. Poi però ho sentito l’esigenza di ampliare i miei orizzonti, di fare nuove esperienze. Le numerose esperienze all’estero sono state determinanti perché mi hanno dato la possibilità di maturare un approccio all’ambito ristorativo più fresco e moderno”.

Quali sono le esperienze che più porti nel cuore?

“Quella con Gualtiero Marchesi (con il quale ho seguito il corso Alma come food and beverage) e quella con Antonino Cannavacciuolo (a Villa Crespi). Gualtiero e Antonino sono dei geni della cucina a livello mondiale”.

Esperienze che poi sono state riadattate al tuo ristorante.

“L’Antica Cantina Forentum rappresenta la sintesi di diverse generazioni. Il nostro intento è sempre quello di privilegiare la cucina locale, di guardare alle tradizioni perché rappresentano il vero punto di forza di una comunità. Ma la tradizione può sposarsi anche con l’innovazione, ottenendo risultati incredibili che conquistano persino i palati più difficili. È una missione la nostra in continua evoluzione, e i risultati che continuiamo ad ottenere ne sono la testimonianza”.

Il rapporto con tua madre tra i fornelli com’è?

“È un continuo confrontarsi. So che posso ancora imparare tante cose da lei perché rappresenta una tradizione consolidata, allo stesso tempo io le trasmetto novità, ricercatezza. Usiamo inoltre i prodotti del nostro orto per sottolineare l’importanza di come un piatto della tradizione lucana mantiene il suo status a partire dalla terra e fino a quando non viene servito a tavola”.

Quest’anno siete stati protagonisti indiscussi alla “Prova del cuoco”, programma di cucina condotto da Antonella Clerici su Rai 1. Avete sbaragliato diversi concorrenti con dei piatti formidabili. Ora vi attende la semifinale.

“Giovedì 25 Maggio andremo in semifinale contro il Molise. Se passiamo ci attende il Friuli Venezia Giulia. Posso dire che, al di là di ciò che accadrà, alla Prova del Cuoco abbiamo vissuto un’esperienza incredibile, che ci ha dato tanto anche in termini di visibilità. Noi ce la metteremo tutta e presenteremo a milioni di telespettatori i piatti della Basilicata”.

Facciamo i nostri migliori auguri a Savino e Maria Lucia che rappresenteranno la nostra terra, i nostri sapori e la nostra tradizione su Raiuno alla Prova del Cuoco.

Giovedì 25 Maggio infatti dalle ore 12:07 alle ore 12:20 basterà mandare un semplice SMS al numero 4784784 scrivendo 2 per cercare di far vincere la nostra regione e portare quindi la Basilicata in Finale!!!