Matera, per il Festival Duni un’edizione record: “Lo sforzo è stato premiato ancora una volta”

Si è conclusa con uno straordinario bilancio la ventiseiesima edizione del prestigioso FESTIVAL DUNI, la rassegna musicale che ha animato la città di Matera per oltre due mesi, celebrando la ricchezza e la profondità dei “Patrimoni Sonori”.

Dal 27 settembre al 26 novembre 2025, il Festival Duni ha offerto un’intensa programmazione, confermandosi come uno degli appuntamenti culturali di punta nel panorama nazionale e internazionale.

Il festival, infatti, ha ancora una volta dimostrato – in questa sua 26ma edizione – di essere uno dei più prestigiosi festival di musica antica italiani, tra i pochissimi del sud riconosciuti come membri del Reseau Européen des Festivals de Musique Ancienne (REMA).

L’edizione 2025 della rassegna musicale materana ha saputo coniugare eccellenza artistica e valorizzazione del territorio attraverso numeri significativi:

  • Due mesi di programmazione, per un totale di 61 giorni dedicati alla musica.
  • Quindici concerti/evento, che hanno catturato l’attenzione di migliaia di spettatori e partecipanti, tra cittadini, studenti, appassionati di musica e turisti.
  • Luoghi di Matera straordinari: chiese, castelli, centri culturali, università, spazi espositivi e sale da concerto. Ogni concerto ha puntato il riflettore sul patrimonio architettonico di Matera.
  • Oltre 150 artisti coinvolti, tra ensemble, formazioni di diverse ‘estensioni’, orchestre e solisti provenienti da ogni angolo del mondo, dall’Australia all’Africa mediterranea.

Così Dinko Fabris, Direttore Artistico:

“Il Festival Duni ha confermato in questa sua 26ma edizione di essere uno dei più prestigiosi festival di musica antica italiani, tra i pochissimi del sud riconosciuti come membri del Reseau Européen des Festivals de Musique Ancienne (REMA).

Il tema scelto era “patrimoni culturali”, per la concomitanza di tanti anniversari nel 2025: Giovanni Pierluigi da Palestrina e Alessandro Scarlatti, Maurice Ravel e naturalmente il 250° della scomparsa di Egidio Romualdo Duni.

Ai ‘patrimoni’ si riferiva il concerto inaugurale, col ritorno della Cappella Neapolitana di Antonio Florio con un nuovo inedito oratorio del materano Donato Ricchezza. E una eloquente anticipazione della programmazione futura del Festival, che accompagnerà l’anno 2026 di Matera Capitale della cultura e del dialogo del Mediterraneo, è stata il concerto del Maluf Project. Il Festival Duni ci sarà!”.

Saverio Vizziello, fondatore e Presidente del Festival Duni, ha aggiunto:

“Quando ho creato il Festival Duni nel lontano 1999 avevo la certezza che sarebbe stata una iniziativa importante per Matera e per la Basilicata, destinata a durare nel tempo.

Ma non mi sarei aspettato le continue meravigliose scoperte di repertori inesplorati e i tesori musicali del proprio passato che questa regione nascondeva allora; dall’altra parte, non mi aspettavo la fatica enorme e il senso di frustrazione che deriva dal dover richiedere agli Enti locali di fare semplicemente la loro parte.

Quest’anno eravamo vicini a chiudere l’esperienza del Festival, per i ritardi enormi degli Enti predisposti.

Poi abbiamo deciso che non potevamo far morire questa realtà così importante, giunta alla sua edizione numero 26, e siamo andati avanti, con testardaggine e senso di dovere, ma anche con tanta fatica.

Lo sforzo è stato premiato ancora una volta dal livello artistico di eccellenza raggiunto da tutti i concerti, spesso con musiche rare o in prima esecuzione.

Mi auguro che il futuro sia più facile, perché le giovani generazioni lucane e del sud Italia meritano di continuare a crescere col Festival Duni”.

L’appuntamento è già fissato per il 2026, con la ventisettesima edizione, che promette di continuare la tradizione di eccellenza e innovazione del Festival Duni e che accompagnerà l’anno di Matera Capitale della cultura e del dialogo del Mediterraneo.