I monopattini elettrici avranno presto una targa: un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ufficializzato l’introduzione dell’obbligo. Ma tutto, come vedremo, è rimandato a data da destinarsi.
L’obbligo fa sapere quifinanza era già stato previsto dal nuovo Codice della Strada, per pressioni del ministro Salvini che ha fortemente voluto aumentare la sicurezza urbana e responsabilizzare gli utenti.
Come di consueto, la norma viene ora pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore 15 giorni dopo.
La targa sui monopattini elettrici viene definita tecnicamente come un “contrassegno identificativo personale” e sarà obbligatoria per tutti i conducenti, affiancandosi all’obbligo di casco, già in vigore dal dicembre scorso.
In futuro arriverà anche un ulteriore obbligo, cioè l’assicurazione per responsabilità civile anche per i monopattini.
Il Mit chiarisce che non si tratterà di una targa nel senso automobilistico del termine, né di un sistema di immatricolazione. Il contrassegno sarà invece un supporto tecnico semplice e leggero da installare fisicamente sul mezzo.
Questo permette ai cittadini di evitare oneri burocratici ed economici.
Il contrassegno sarà legato alla persona e non al veicolo, dato che i monopattini non sono registrati nell’Archivio nazionale dei veicoli e non dispongono di numero di telaio.
Questo pone una questione: prestare il proprio monopattino ad altre persone, che potrebbero fare un incidente, espone anche il proprietario e non solo il conducente al rischio di ripercussioni legali.
La targa sarà rettangolare, di dimensioni di 5×6 cm, e composto da sei caratteri alfanumerici neri su fondo bianco riflettente, disposti su due righe.
Escluse le cinque vocali, la lettera Q e i numeri 0 e 1, per evitare confusioni nella lettura. In trasparenza saranno presenti l’emblema della Repubblica Italiana e la sigla “Mef”.
Il contrassegno dovrà essere applicato sul parafango posteriore o, in assenza di alloggiamento specifico, sulla parte anteriore del piantone dello sterzo, ad un’altezza compresa tra 20 centimetri e 1,20 metri dal suolo, in modo visibile e permanente.
Per quanto riguarda il costo, il Mit è in trattativa con il Mef e con l’Istituto Poligrafico per stabilire un prezzo. Il Ministero assicura che sarà definita una tariffa sostenibile per i cittadini, ma finché non saranno noti i costi effettivi, non potrà partire la fase operativa di richiesta e consegna. Tutto, dunque, è rimandato.
Chi circolerà senza il contrassegno sarà soggetto a sanzioni amministrative da 100 a 400 euro.
L’introduzione della targa, secondo il Mit, consentirà l’identificazione dei conducenti in caso di incidenti o infrazioni e favorirà l’erogazione dei risarcimenti a persone e cose danneggiate.
Il Mit ha già avviato una raccolta dati sulle violazioni dell’obbligo di casco.
Ma in materia di sicurezza stradale Salvini si muove su più fronti.
La Commissione Trasporti della Camera ha approvato un emendamento della Lega al decreto Infrastrutture che impone ai Comuni il censimento obbligatorio degli autovelox presenti sul proprio territorio. In mancanza di tale segnalazione, i dispositivi non potranno entrare in funzione.
C’è poi la questione alcolock, il cui decreto è già stato firmato.
Il dispositivo che impedisce l’avvio dell’automobile diventa obbligatorio per chi sia già stato sorpreso in stato di ebrezza alla guida. I costi sono a carico del conducente e possono arrivare a 2.000 euro.