Matera: “Le parole del Vescovo Ambarus non sono solo un richiamo spirituale, ma una responsabilità politica verso la Basilicata reale”

Le parole dell’Arcivescovo Benoni Ambarus – afferma il consigliere regionale Roberto Cifarelli – rappresentano un contributo prezioso e lucido non solo per la comunità ecclesiale, ma per l’intera Basilicata istituzionale e civile.

Il suo sguardo, pieno di umanità e consapevolezza, fotografa con grande chiarezza una regione che vive contraddizioni profonde: spopolamento crescente, precarietà lavorativa, giovani costretti a partire, famiglie in difficoltà, sanità fragile e infrastrutture inadeguate.

Non si tratta – prosegue Cifarelli – di trasformare un messaggio pastorale in una polemica politica, ma di riconoscere che ciò che la Chiesa vede quotidianamente nelle persone e nelle famiglie è la stessa realtà che le istituzioni hanno il dovere di affrontare.

E nel farlo non possiamo non esprimere rispetto e gratitudine verso tutto ciò che, spesso nel silenzio e lontano dai riflettori, viene fatto ogni giorno da tante realtà ecclesiali, associative e del volontariato per sostenere chi vive nella povertà e nella solitudine: un lavoro discreto ma concreto, che rappresenta un vero punto di riferimento per la nostra comunità.

“Quando il Vescovo ci ricorda che sono mancati veri investimenti strategici, che la dignità del lavoro è spesso compromessa, che la sanità non può lasciare soli gli anziani e i più fragili, non possiamo far finta di nulla.

La politica deve ascoltare con rispetto e trasformare queste riflessioni in azione concreta. È evidente che questa regione ha perso troppe occasioni: il PNRR, la programmazione industriale, le opportunità infrastrutturali non colte, una sanità sempre più debole, territori interni abbandonati.”

Il richiamo del Vescovo è un invito – conclude Cifarelli – ad assumersi responsabilità: non slogan, non annunci, ma scelte, pianificazione, investimenti veri e visione.

La Basilicata merita una politica che torni a guardare le persone, a partire da chi soffre di più, e che sappia costruire speranza non a parole ma con politiche concrete, giuste e lungimiranti.

Il Natale che il Vescovo richiama come tempo di speranza deve diventare anche tempo di impegno istituzionale e di serietà amministrativa”.