Nel centro storico di Nova Siri il convegno con l’esperta Roberta Garibaldi dell’università di Bergamo

Un territorio dalle grandi potenzialità, che ha bisogno di uscire dall’anonimato spingendo più e meglio su comunicazione e promozione delle proprie peculiarità.

E’ il messaggio strategico per il comune di Nova Siri e l’intera Basilicata, emerso sabato dal convegno-studio a Palazzo Arcieri, centro storico di Nova Siri, sul tema: “Marketing turistico ed enogastronomico del territorio”, con la partecipazione di Roberta Garibaldi esperta di turismo enogastronomico e docente dell’università degli studi di Bergamo, autrice di numerosi libri e saggi, relatrice in convegni scientifici nazionali e internazionali.

Una mattinata intensa di lvoro e scoperte per gli amministratori comunali, che con il supporto operativo dell’associazione “MusicArte” di Carmela Rita Carella, hanno organizzato l’evento nell’ambito del progetto “Arte nel Paesaggio”, finanziato dal Gruppo di azione locale Start 2020 per valorizzare il territorio rurale della città jonica, attraverso le attività promozionali e il turismo enogastronomico.

Ha aperto la giornata l’assessore regionale Cosimo Latronico, portando i saluti del collega Carmine Cicala assente per altri impegni istituzionali, e annunciando l’impegno della Regione a redigere un Piano strategico di sviluppo rurale del territorio di Nova Siri.

Il sindaco, Antonello Mele, ha rilanciato l’impegno della sua Amministrazione per promuovere di più e meglio il territorio:

«Vogliamo farlo lavorando in maniera strutturale non con eventi spot, ma con un’attenta programmazione che sia arricchita da appuntamenti consolidati all’insegna della nostra tradizione culinaria ed enogastronomica, valorizzando le nostre tipicità dall’olio al vino, con l’obiettivo di intercettare i flussi di chi viaggia per provare esperienze e conoscere i cibi genuini delle proprie mete.

Solo così possiamo ambire a un’autentica destagionalizzazione, è l’unico modo per dare nuovo impulso al turismo tutto l’anno».

Sulla stessa linea anche l’assessore comunale all’Agricoltura, Maria Giuseppina Pugliese, la quale ha parlato delle eccellenze inespresse dal territorio di Nova Siri, che va dalla montagna al mare passando per le sue produzioni agricole di qualità.

La professoressa Garibaldi è Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, ha lavorato per molteplici ministeri del Turismo ed enti internazionali (come l’Organizzazione mondiale del turismo a la Fao); è stata amministratore delegato dell’Agenzia nazionale del turismo (Enit) durante il governo Draghi e vice presidente della Commissione Turismo dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

In qualità di presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, Garibaldi ha illustrato i risultati del “Rapporto annuale sul turismo enogastronomico”, giunto alla settima edizione, che descrive le nuove tendenze e i numeri del 2025.

Il dato che emerge con forza è la crescita esponenziale del turismo enogastronomico in Italia, dove la Basilicata non trova ancora una sua collocazione nella valutazione dei turisti, pur essendo in evidenza sulle mappe di competitività.

«Le attrazioni naturali sono al primo posto negli interessi dei viaggiatori -ha detto l’esperta- e la Basilicata ne ha tante, essendo regione vocata anche al turismo esperienziale.

L’enogastronomia muove 40 miliardi di euro nel mondo, l’Italia si colloca ai primi posti con regioni come la Toscana, l’Umbria, la Calabria e la Puglia.

Mentre ci sono luoghi in over turism -ha rimarcato Garibaldi- c’è un interesse crescente per i piccoli borghi, dove almeno il 95% dei turisti vorrebbe fare un viaggio alla ricerca delle tipicità come vino (con esperienze e degustazioni in cantina), caseifici, birra e olio.

Si cercano luoghi di benessere, dove fare attività all’aria aperta e possibilmente si organizzano eventi legati alla tipicità del territorio.

In Italia si stanno perdendo le ricette della tradizione -ha proseguito l’esperta- e anche su questo si può incidere, perché è patrimonio unico».

Elemento importante è la comunicazione, che va calibrata sul target da raggiungere.

«Nell’ultimo anno -ha concluso Garibaldi- si sono registrati flussi importanti di turismo enogastronomico anche tra gennaio e marzo. All’Italia serve un Piano strategico sull’enoturismo, ma anche una normativa più snella, l’istituzione dei Musei del gusto su tutto il territorio e soprattutto migliorare la connessione con le aree interne rurali, in termini di viabilità e trasporti».

Nervo scoperto, quest’ultimo, in Basilicata che stenta a farsi conoscere anche per questo gap determinante.

Secondo il presidente del Gal Start 2020, Angelo Zizzamia, il confronto con la professoressa Garibaldi, «ha alzato l’asticella delle competenze. -ha detto- Come Gal facciamo un lavoro importante sul territorio, Nova Siri è una comunità che ci gratifica e ci spinge a fare di più e meglio. La Basilicata ha tante eccellenze enogastronomiche, dobbiamo lavorare per farle emergere».

La funzionaria regionale Stefania D’Alessandro ha parlato di olioturismo e della necessità che le produzioni di pregio si dotino di un proprio marchio, per essere riconoscibili e apprezzate sul mercato:

«C’è una tradizione millenaria in Basilicata -ha detto- con cultivar pregiatissime e ben 140 frantoi, di cui due tradizionali anche a Nova Siri con molazza e pressa. Manca la consapevolezza del nostro valore.

In Umbria tutti i frantoi hanno il marchio e le strutture di degustazione, noi stiamo spingendo con eventi come “Olivarum”, che ha permesso a tante aziende di dotarsi del marchio e nel 2023 una delibera regionale ha dato alle imprese la possibilità di inserirsi nel percorso dell’olioturismo, che hanno solo 4 regioni in Italia, e ci sono già 12 iscritti.

Occorre investire sull’immagine -ha concluso- potenziando la formazione per raccontare il proprio prodotto».

A proposito di racconto, è in corso un censimento dei frantoi storici chiusi in Basilicata, sono tre solo a Nova Siri, che potrebbero diventare luoghi espositivi e per le degustazioni.

Interessanti le testimonianze degli imprenditori Francesco Battifarano delle omonime cantine presenti a Nova Siri da 500 anni, uniche certificate nel Materano per l’enoturismo, secondo il quale è indispensabile uscire dall’anonimato nei settori di vino e olio facendo rete e superando l’atavico campanilismo tra gli operatori.

Enzo Ripoli ha raccontato l’esperienza della sua “Basilicata adventure”, che ha coinvolto le aziende di produzioni tipiche nella promozione integrata del territorio, dalle escursioni all’enogastronomia.

Sulle produzioni tipiche si deve puntare anche per distinguersi nell’agguerrita concorrenza del Mediterraneo, secondo Antonello De Santis, presidente della rete di operatori turistici di Basilicata, Puglia e Calabria con 40mila posti letto:

«Al Sud il turista non spende tutto ciò che mette a budget -ha detto- segno che la vacanza non è completamente positiva.

Noi nei villaggi non riusciamo a vendere con una nostra piattaforma, siamo costretti ad acquistare a Rimini il prodotto che viene dal Metapontino.

Il futuro sta nel colmare questi gap, valorizzando il prodotto agroalimentare legato al nostro territorio».