Via libera del Governo alla Manovra, tutte le misure confermate: pensioni, bonus, imprese

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Legge di Bilancio 2026 dopo un vertice durato poco più di un’ora.

La premier Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa al termine dell’incontro, ha parlato di una maggioranza compatta che è riuscita a portare a casa importanti risultati.

La Manovra di quest’anno, a budget ridotto di soli 18,7 miliardi, come fa sapere quifinanza si è concentrata sulle “grandi priorità” delle precedenti: famiglia, taglio dell’Irpef e sostegni alle imprese e al comparto sanitario.

L’idea è però quella che tante promesse fatte nel corso di interviste e interventi pubblici non siano state mantenute.

Tra queste anche misure bandiera più volte proclamate dai partiti della maggioranza.

Il capitolo più doloroso rimane quello delle pensioni.

La presidente del Consiglio ha fatto sapere che questa è:

“una manovra seria che si concentra sulle stesse grandi priorità delle precedenti: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese e sanità“.

Per coprire le spese previste, arriverà un importante quota dagli istituti bancari e assicurativi dopo le lunghe interlocuzioni con le banche e, a quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi, anche scontri nella maggioranza.

Il capo del Governo ha commentato, riguardo il contributo volontario di banche e assicurazioni:

“Abbiamo trovato una disponibilità che non era scontata”.

La maggiore quota delle coperture, ha sottolineato Giorgia Meloni:

“arriva da tagli alla spesa della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri”.

Una delle riforme più attese dagli italiani riguarda lo stop all’aumento dell’età pensionabile, con nuovi scatti dal 2027.

Neanche quest’anno, nonostante le promesse elettorali, il Governo ha trovato il modo per disinnescare la legge Fornero.

Per il biennio 2027-2028 è previsto l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento dell’aspettativa di vita:

  • nel 2027 si andrà in pensione a 67 anni e 1 mese;
  • nel 2028 si andrà in pensione a 67 anni e 2 mesi;
  • nel 2029 si andrà in pensione a 67 anni e 3 mesi.

L’adeguamento però non riguarderà i lavori gravosi e usuranti.

Il capitolo pensioni dovrebbe valere circa 460 milioni di euro nel 2026, 1,8 miliardi nel 2027 e 1,15 miliardi nel 2028.

Per la famiglia e il contrasto della povertà sono stanziati circa 3,5 miliardi.

Tra le misure subito citate da Giorgia Meloni in conferenza stampa c’è il bonus mamme lavoratrici, che passa da 40 a 60 euro al mese, rientrando in un capitolo dedicato alla famiglia da circa 1,6 miliardi di euro.

Viene poi esclusa dal calcolo Isee la prima casa, con il limite del valore catastale.

La revisione dell’Indicatore della situazione economica equivalente avrò effetto anche sulle scale di equivalenza, con effetti complessivi di quasi 500 milioni di euro all’anno.

Il taglio dell’Irpef per il ceto medio, con un costo di circa 2,8 miliardi di euro, si farà.

La seconda aliquota Irpef passerà dall’attuale 35% al 33%, con effetti pari a circa 9 miliardi di euro nel triennio.

Confermata, come anticipato da QuiFinanza, anche la detassazione dei premi di produttività, i turni festivi e notturni con 1,9 miliardi investiti sui salari.

2 miliardi saranno stanziati per favorire l’adeguamento dei salari al costo della vita.

Sempre in tema di lavoro, per contrastare quello povero sono previsti incentivi per i rinnovi dei contratti per i redditi fino a 28mila euro e su una parte di incremento sarà applicata l’aliquote del 5% per quelli siglati sia quest’anno che il prossimo.

La nuova Manovra destina 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo al comparto sanità.

Si vanno ad aggiungere ai rifinanziamenti già previsti lo scorso anno con la Legge di Bilancio, pari a:

  • 5 miliardi per il 2026;
  • 5,7 miliardi per il 2027;
  • circa 7 miliardi per il 2028.

I fondi serviranno anche a garantire più assunzioni per medici e infermieri.

Alle imprese, ha spiegato ancora la premier, sono destinati 8 miliardi di investimenti e il super e iper ammortamento con investimenti ammessi pari a 4 miliardi.

Risorse che potrebbero aumentare con la revisione a medio termine della politica di coesione.

Per le nuove viene introdotta una superdeduzione del 120% del costo del lavoro che sale fino al 130% per alcuni soggetti più fragili.

Il bonus assunzioni si aggiunge inoltre al blocco, per l’ennesimo anno consecutivo, della sugar tax e della plastic tax per tutto il 2026.

Viene anche rifinanziata la Nuova Sabatini, l’agevolazione destinata alle micro, piccole e medie imprese per facilitare investimenti in beni strumentali come macchinari, attrezzature, tecnologie digitali, software, hardware.