In Basilicata spaccio a conduzione familiare: usavano Reddito di Cittadinanza per comprare droga! L’operazione

Nelle prime ore della mattinata odierna, nel corso di un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza — Direzione Distrettuale Antimafia — e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Acerenza (PZ), collaborati nella fase esecutiva da quelli di reparti del Comando Provinciale di Potenza e del Nucleo Cinofili di Tito (PZ), è stata data – esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso da questa Procura, nei confronti nr. 5 indagati, ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio in concorso.

Nel corso dell’operazione sono state arrestate in flagranza di reato ulteriori persone.

Le persone sottoposte a fermo di indiziato di delitto sono:

  • C. M., cl. ” 991, residente in Palazzo San Gervasio (PZ);
  • D. N. F., 198G, residente in Palazzo San Gervasio;
  • D. N. G., cl. 1956, residente in Palazzo San Gervasio;
  • D. N. U., cl. 1983, residente in Palazzo San Gervasio;
  • D. B. P., 1999, residente in Palazzo San Gervasio.

Le persone tratte in arresto in flagranza sono:

  • L. N., cl. 1985, residente in Palazzo San Gervasio (PZ) (in carcere);
  • S. A., cl. 1 91, residente in Palazzo San Gervasio QZ) (in carcere).

Tutti sono stati associati al carcere.

Le suddette misure sono state eseguite insieme a 12 perquisizioni personali e domiciliari, nel corso delle quali sono stati rinvenuti, in un’abitazione in uso ai coniugi L. e S. circa 3 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina nonché circa 6,5 kg di marjuana nonché una somma cantante pari a 15.600 euro.

Contestualmente veniva data esecuzione ad un provvedimento di sequestro di un esercizio commerciale adibito a rivendita frutta e verdura — che era una delle basi operative del sodalizio, nonché due civili abitazione e nr, 4 autoveicoli, intestati agli indagati.

Lo sviluppo delle investigazioni, in cui risultano coinvolti gli indagati, ha consentito di disvelare le attività, de1ineandone la struttura, di un gruppo criminale con base operativa a Palazzo San Gervasio (PZ), in grado di approvvigionare sostanze stupefacenti, segnatamente cocaina e marijuana, anche in altri comuni, pugliesi e lucani, quali Potenza, Venosa (PZ), Tolve (PZ), Genzano di Lucania (PZ), Acerenza (PZ), Ripacandida (PZ), San Chirico Nuovo (PZ), Avigliano (PZ), Banzi (PZ), Rionero in Vulture (PZ) e Spinazzola (PZ).

Nello specifico, le indagini hanno permesso di evidenziare l’esistenza di una stabile organizzazione a carattere marcatamente familiare, con al vertice i fratelli D. N. F. e U. nonché il padre D. N. G., avente sede logistica e operativa ne1l’esercizio commerciale del luogo, adibito alla vendita di frutta e verdura, intestato alla madre dei fratelli D. N..

In esso la droga, quotidianamente, veniva meticolosamente pesata e confezionata, in dosi standardizzate di diverso peso, e poi smerciata:

– all’interno del negozio medesimo, in cui gli acquirenti si recavano confondendosi tra i normali clienti, talvolta utilizzando la carta del Reddito di Cittadinanza per comprare lo stupefacente;

– in altri luoghi isolati, al di fuori dell’abitato, in aree rutali dove avvenivano abitualmente ulteriori scambi.

Partecipi alle attività del gruppo anche L. N. ed il marito S. A., i quali custodivano e stoccavano in un’abitazione in loro uso la maggior parte dello stupefacente che veniva trasportato dal Loviso in quantitativi più piccoli presso il negozio dei De Nigris, dove veniva confezionato e venduto.

In sinergia con i germani D. N. operava anche un dipendente del negozio, D. B. P., del quale si avvalevano per confezionare e spacciare lo stupefacente.

Il monitoraggio dei soggetti inseriti nell’organigramma del sodalizio ha consentito di delinearne i ruoli e i compiti di ognuno con al vertice D. N. F., quest’ultimo gestore della “cassa” del gruppo, che dirigeva e coordinava le attività dei compartecipi mantenendo i contatti con altri gruppi dell’area pugliese per l’approvvigionamento di grosse quantità di stupefacente.

Durante le indagini, iniziate nel mese di gennaio 2020, consistite principalmente in attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che installazione di apparecchiature di videoripresa ed analisi delle relative immagini, servizi di osservazione e pedinamento, nonché controlli e perquisizioni, sono stati effettuati sinora, oltre agli arresti ed ai sequestri odierni, 7 arresti in flagranza di reato che hanno permesso di sequestrare, nel corso del tempo, complessivamente 140 gr. circa di sostanza stupefacente (cocaina e marijuana) a cui deve aggiungersi l’ingente sequestro operato in dato odierna.

Dall’analisi dei traffici monitorati e documentati nel corso delle investigazioni e emerso come il gruppo criminale acquistasse ogni mese, complessivamente, circa 2 chilogrammi di cocaina e kg. 4 di marijuana, sostanze che venivano approvvigionate da canali pugliesi, garantendosi un introito annuo di circa 900.000 euro.