La recente Legge 12 settembre 2025, n. 131, dedicata alla promozione delle zone montane, rappresenta un’opportunità storica per la Basilicata, regione ricca di territori interni e montani che rischiano da anni lo spopolamento.
Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il lavoro agile in Italia è in crescita del 5% nel 2025, con una previsione di 3,75 milioni di lavoratori da remoto entro la fine dell’anno.
In questo contesto, la Confsal Basilicata ritiene essenziale cogliere le nuove opportunità legislative per rilanciare il lavoro e la residenzialità nei territori lucani.
Dichiara Gerardo De Grazia, Segretario regionale Confsal Basilicata:
“La Basilicata può diventare un modello nazionale di smart working nelle aree montane.
Grazie alla nuova legge, è possibile attrarre giovani, imprese e lavoratori con forti incentivi economici e fiscali.
È un’occasione da non perdere per rigenerare i nostri borghi e creare sviluppo sostenibile.”
La legge prevede agevolazioni contributive importanti per i lavoratori e le imprese che scelgono di stabilire la propria attività in comuni montani con meno di 5.000 abitanti, molti dei quali presenti proprio in Basilicata.
I punti chiave degli incentivi per lo smart working:
- -Esonero contributivo fino a 8.000 euro l’anno per le imprese che assumono lavoratori in smart working nei comuni montani (anni 2026–2027);
- -Incentivi per i lavoratori under 41 che trasferiscono residenza e domicilio nei comuni interessati. Gli sgravi sono progressivamente decrescenti fino al 2030, garantendo una stabilità nel medio termine. Sono previste, inoltre, misure integrative per giovani imprenditori, famiglie con figli, personale scolastico e sanitario.
Prosegue De Grazia:
“Sollecitiamo la Regione Basilicata e i Comuni a collaborare con i sindacati, le imprese e le scuole per attivare in tempi rapidi sportelli informativi, protocolli operativi e iniziative promozionali sul territorio. Serve una strategia regionale condivisa”.
Lo smart working non è solo una leva occupazionale, ma anche uno strumento per ridurre le emissioni, i costi di trasporto e il disagio sociale.
Secondo i dati, un lavoratore in smart working 2 giorni a settimana risparmia fino a 260 litri di benzina all’anno e 6 kg di CO₂ al giorno.
Come Confsal Basilicata ci impegnamo a:
“• Promuovere accordi territoriali con aziende e PA lucane per lo smart working nei borghi montani;
• Offrire assistenza sindacale ai lavoratori interessati a trasferirsi nei comuni con incentivi.
• Monitorare e sostenere l’attuazione dei decreti attuativi della Legge 131/2025”.
Conclude De Grazia:
“La Basilicata ha l’occasione di diventare una regione laboratorio per un lavoro più umano, sostenibile e vicino alle comunità.
Come Confsal, saremo al fianco dei cittadini e dei territori per realizzarlo concretamente”.