Matera, rifiuti: “risultati positivi, ma c’è ancora strada da fare”. L’indagine

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Federconsumatori Basilicata:

“Quando si parla di rifiuti urbani, spesso si pensa solo alla raccolta differenziata.

Ma dietro a ogni sacchetto che buttiamo c’è un sistema complesso fatto di organizzazione, impianti, costi e, soprattutto, scelte politiche e comportamenti quotidiani.

In questo scenario, le città di Potenza e Matera – i due capoluoghi della Basilicata – offrono un esempio interessante per capire come si sta evolvendo la gestione dei rifiuti nel Sud Italia.

Nel 2023, la Basilicata ha raggiunto una media del 63,5% di raccolta differenziata.

È un dato incoraggiante: superiore alla media del Sud (58,9%) e in linea con il Centro Italia (62,3%).

Tuttavia, resta ancora distante dal Nord, dove tocca il 73,4%.

Guardando alle due principali città lucane, Potenza ha superato di poco la soglia del 65% fissata dall’Unione Europea, mentre Matera si è fermata al 61,8%.

Sono risultati positivi, ma c’è ancora strada da fare per raggiungere i livelli delle città più virtuose come Trento e Cremona, che superano l’80%.

Al contrario, città come Napoli e Catania sono ancora molto indietro, con percentuali inferiori al 50%.

Questo divario tra Nord e Sud si riflette anche nella presenza di impianti: in Basilicata, ad esempio, mancano strutture adeguate per trattare i rifiuti organici, costringendo a trasportarli fuori regione.

Questo comporta costi aggiuntivi e un maggiore impatto sull’ambiente.

Quanto costa il servizio? La Basilicata spende meno della media.

Un altro aspetto importante è quanto pagano le famiglie per la gestione dei rifiuti.

Nel 2025, in Basilicata la spesa media è di 312 euro all’anno per famiglia, meno della media nazionale (340 €) e molto meno rispetto ad altre regioni del Sud (385 €).

A Potenza si spende in media 305 €, a Matera 319 €.

Questi numeri sono positivi se confrontati con città come Brindisi (445 €), Napoli (418 €) o Palermo (402 €).

Tuttavia, restano ancora lontani dai costi più bassi di città come Trento (224 €) o Milano (260 €).

Una delle ragioni è che in Basilicata si utilizza poco la cosiddetta “tariffazione puntuale” (TARIP), un sistema che premia chi produce meno rifiuti e differenzia meglio, e che in altre regioni ha portato a una riduzione significativa dei rifiuti indifferenziati.

La Basilicata ha un ente regionale (EGRIB) che dovrebbe coordinare la gestione dei rifiuti su tutto il territorio.

Tuttavia, nella pratica, Potenza e Matera si affidano a gestori diversi e seguono modelli organizzativi non sempre compatibili. Questo rende difficile avere una strategia unitaria ed efficiente.

Inoltre, la mancanza di impianti per trattare i rifiuti – soprattutto quelli organici – è un problema serio.

Spesso i rifiuti devono essere trasportati fuori regione, con conseguenze negative sia per l’ambiente che per le casse pubbliche.

Per questo motivo, è fondamentale potenziare la gestione integrata dei rifiuti, costruendo nuove infrastrutture moderne ed efficienti, a partire dalle stazioni di trasferenza.

Queste strutture permetterebbero di organizzare meglio i trasporti, ridurre i tempi di conferimento e abbattere i costi e l’inquinamento.

Ma soprattutto, rappresenterebbero un passo concreto verso un’economia circolare, in linea con gli obiettivi europei e nazionali per un futuro più sostenibile.

Un altro punto debole riguarda la partecipazione dei cittadini. In Basilicata ci sono state alcune iniziative positive, come osservatori civici e campagne di sensibilizzazione, ma la partecipazione attiva resta ancora limitata.

Anche la trasparenza dei dati – ad esempio attraverso strumenti come il Portale TARI o la Carta della qualità del servizio – è ancora poco diffusa.

Eppure, esperienze di successo in città come Trento o Reggio Emilia dimostrano che quando i cittadini sono informati e coinvolti, i risultati migliorano.

Potenza e Matera potrebbero fare molto di più in questo senso, puntando su una comunicazione più efficace, soprattutto nelle scuole e nei quartieri meno centrali.

In sintesi, Potenza e Matera si trovano in una posizione intermedia: non sono tra le città più avanzate d’Italia, ma nemmeno tra quelle più in difficoltà.

La raccolta differenziata è in crescita, i costi sono contenuti e la struttura regionale esiste.

Tuttavia, per fare un vero salto di qualità, servono investimenti in impianti, una gestione più coordinata, più trasparenza e un maggiore coinvolgimento dei cittadini.

Solo così le due città lucane potranno diventare esempi di sostenibilità e innovazione ambientale nel Mezzogiorno”.