In occasione della Festa della Repubblica questo il discorso del Presidente della Provincia di Matera, Francesco Mancini:
“Rivolgo il mio saluto a Sua Eccellenza il Prefetto di Matera, a tutte le autorità civili, militari e religiose, alle associazioni partigiane e combattentistiche, ai volontari della Protezione Civile e a tutti voi che ci onorate della partecipazione a questa sentita ricorrenza.
Il 2 Giugno, la Festa della Repubblica, non è solo una ricorrenza ma un pilastro fondamentale della nostra storia; un giorno in cui ricordiamo la scelta coraggiosa e lungimirante del popolo italiano che, dopo anni di dittatura e la devastazione di una guerra mondiale, decise il proprio destino dando al nostro Paese un’altra possibilità, quella della democrazia e della libertà.
Il 2 Giugno del 1946 fu un momento di svolta, un’espressione alta di sovranità popolare che pose le basi per la nostra Costituzione, una delle più belle e avanzate del mondo, faro di diritti e doveri, garanzia di giustizia sociale e baluardo della dignità di ogni individuo. Questa Costituzione, frutto di un compromesso virtuoso tra diverse visioni, è il patto su cui si fonda la nostra convivenza civile, un testo vivo che continua a guidarci e a proteggerci.
Oggi, guardando indietro a quel giorno, non possiamo fare a meno di riflettere sul significato profondo della parola Repubblica: cosa significa essere repubblicani oggi? Significa avere il senso delle istituzioni, partecipare attivamente alla vita democratica, tutelare i principi di uguaglianza e solidarietà, e lavorare ogni giorno per il bene comune. Significa anche onorare la memoria di tutti coloro che, con il loro sacrificio, hanno reso possibile questa scelta di libertà.
E proprio in questa riflessione il pensiero corre spontaneamente alla nostra Matera, che ha saputo risorgere e diventare simbolo di rinascita e bellezza riconosciuto in tutto il mondo.
La storia di Matera, con la sua resilienza, la sua capacità di guardare avanti senza dimenticare le proprie radici, incarna in modo esemplare lo spirito di quella ricostruzione e di quella speranza che animarono l’Italia nel dopoguerra.
Sebbene Matera non abbia avuto un ruolo diretto e specifico nelle vicende referendarie del 1946 – essendo la scelta di campo nazionale – la sua successiva trasformazione, il suo passaggio da luogo di degrado a Capitale Europea della Cultura, rispecchia in qualche modo lo stesso percorso di riscatto e di costruzione di un futuro migliore che l’Italia intera ha intrapreso con la nascita della Repubblica.
La sua capacità di accogliere, di innovare pur conservando la propria identità millenaria, la rende un esempio vivente dei valori su cui si fonda la nostra Repubblica: la tenacia, la visione, la comunità.
Come Presidente della Provincia, sento forte la responsabilità di essere custode di questi valori e di lavorare affinché la nostra comunità possa continuare a crescere nel rispetto della democrazia, della legalità e della partecipazione.
La Provincia, nella sua funzione di raccordo tra i Comuni, si impegna ogni giorno per garantire servizi essenziali, per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio e per valorizzare le nostre straordinarie risorse culturali e paesaggistiche.
In questo giorno di festa rinnoviamo il nostro impegno a essere cittadini attivi e consapevoli, a difendere i principi democratici e a costruire un futuro in cui la giustizia sociale, la pace e la prosperità siano accessibili a tutti. La Repubblica siamo noi, con le nostre azioni quotidiane, le nostre scelte e il nostro contributo al bene comune.
Chiudo parafrasando il presidente Sandro Pertini: “È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature”.
Una frase che deve farci riflettere.
Viva la Costituzione! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!”.