Matera, coltivare cultura e benessere: due giorni di dialoghi tra esperti e territorio. L’evento

Il festival internazionale Gezziamoci, organizzato dall’associazione culturale materana Onyx Jazz Club, allarga il suo orizzonte sul tema della cultura.

Si riprende il filo di un discorso avviato il 18 marzo scorso con Carlo Andorlini, invitato nell’Università degli studi della Basilicata a parlare di welfare culturale.

Questa espressione, che indica un nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute e degli individui e delle comunità attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale, è entrata da tempo nella piattaforma di valori che ispirano le molteplici attività dell’Onyx con l’obiettivo di permearne sempre di più il territorio e farne scoprire le potenzialità.

La cultura come fattore di promozione della salute, di benessere soggettivo, di contrasto delle disuguaglianze, di coesione sociale, di invecchiamento attivo, di inclusione sociale è diventato il credo dell’associazione che su questo terreno si propone di arricchire il dibattito con nuovi stimoli, declinando la cultura in modi differenti.

L’occasione sarà offerta da “Dialoghi sulla cultura”, iniziativa in programma a Matera il 7 e l’8 giugno, nel Giardino di Palazzo Bernardini, in Arco del Sedile 9, con gli autori di tre libri che offrono altrettante prospettive sul senso e sul ruolo della cultura nella società contemporanea.

L’associazione spiega:

“È uno spazio aperto per interrogarsi su cosa significhi oggi fare cultura, viverla, comunicarla.

È un invito al confronto, alla partecipazione, alla visione rivolto a tutti gli attori presenti sul territorio, dai fruitori ai pianificatori, ai produttori di cultura.

  • Sabato 7 giugno, alle 10:30, Dialoghi sulla cultura avrà come ospite Ledo Prato, esperto di politiche per i beni e le attività culturali, segretario generale dell’associazione Mecenate 90, che svolge attività nell’ambito della programmazione territoriale, della valorizzazione dei sistemi culturali, della gestione dei musei, nonché segretario generale dell’associazione delle Città d’arte e di cultura (Cidac), che promuove reti e progetti culturali.

L’incontro svilupperà il tema della cultura e della cittadinanza che riflette il titolo del libro di Prato basato su una conversazione con lo scrittore Paolo Di Paolo da cui emergono le questioni nodali nella dialettica tra politica e cultura e in che modo possono incidere sul futuro: come costruire nuovi spazi di sapere diffuso, come moltiplicare le opportunità di crescita della cittadinanza anche fuori dai grandi centri, come conciliare cultura e impresa, scardinando vecchi pregiudizi e convinzioni sedimentate da parte degli stessi attori culturali, incapaci spesso di andare oltre schemi logori e stantii.

Nella lotta alla povertà educativa c’è un territorio enorme da dissodare, guardando sotto le foglie del rapporto tra impresa e cultura, scommettendo sull’attivismo giovanile e sulle scuole come infrastrutture sociali.

Prato dice:

“Continuo a domandarmi cosa impedisce a un paese come il nostro, con le sue dotazioni culturali, naturali, ambientali, di essere tra i protagonisti della scena mondiale nell’economia della conoscenza e del turismo.

E non ho trovato una risposta se non pensando alla miopia di una classe politica e imprenditoriale che ha voluto rifugiarsi nella conservazione e non ha saputo osare.

Il tempo che stiamo attraversando richiede coraggio, innovazione, capacità di affrontare le sfide del futuro guardando al bene comune e meno ai propri piccoli interessi.”

La sua convinzione è che la cultura può e deve essere un motore per generare una vera ed effettiva cittadinanza, una cittadinanza attiva.

Dialogherà con l’autore Andrea Maulini.

Introdurrà e coordinerà l’incontro Chiara Rizzi.

  • Nel pomeriggio di Sabato 7 Giugno, alle 18:00, sarà la volta di Luciano Vanni, autore del libro “La parola cultura” da cui ha origine il tema del secondo incontro, sollecitato ancora una volta dalle domande e dalle riflessioni di Maulini.

In tanti conoscono Vanni come “Il Signor JazzIt”, dal nome della rivista fondata nel 1996 che ha prodotto e diretto fino al 2021.

La sua ultima creazione è Civitates, un’impresa sociale nata con l’obiettivo di considerare la musica e le arti come leva per l’innovazione sociale e lo sviluppo dei territori.

Il libro è dedicato ad un affascinante vocabolo, cultura, appunto, che ha influito profondamente sul progresso della nostra civiltà e che rinvia al concetto del coltivare, dell’abitare e del venerare.

Il racconto riparte quindi dalla sua radice nobile, il verbo latino colĕre, inteso come coltivazione della terra, come residenza in un territorio, come relazione con il divino, come il prendersi cura di qualcosa o qualcuno, e dunque come quell’attività indispensabile per l’evoluzione dell’essere umano nel suo processo di nutrimento, radicamento e sviluppo interiore e spirituale.

Introdurrà e coordinerà Luigi Esposito.

  •  Domenica 8 Giugno, alle 10:30, Andrea Maulini sarà protagonista del terzo e ultimo incontro, in programma sul tema “Comunicare la cultura, oggi”.

Il suo libro, giunto alla seconda edizione, offre una revisione integrale del precedente lavoro che si è resa necessaria non solo per un aggiornamento su strategie e strumenti in un ambito in continua evoluzione come quello del marketing, e ancora di più della comunicazione culturale, ma soprattutto a causa della pandemia che ha colpito il mondo a partire dal 2020.

Il libro indica come costruire una comunicazione efficace e di successo, come utilizzare al meglio strumenti fondamentali, quali quelli offerti dalla rete e dai social media, e quali strategie adottare.

Approfondisce inoltre i diversi aspetti del marketing e della comunicazione, con un focus specifico su come costruire un sistema strategico di comunicazione digital, progettare e valorizzare un sito web, identificare i social più adatti alla propria realtà e utilizzarli al meglio, cercando di comprenderne gli sviluppi futuri.

Il testo risulta di particolare interesse per strutture culturali, musei, teatri, festival, promotori di concerti, ma anche per chi organizza eventi e manifestazioni e per professionisti e agenzie di comunicazione.

A dialogare con l’autore sarà Luciano Vanni. Introdurrà e coordinerà l’incontro Marina Gemma”.

L’Onyx Jazz Club, una delle più longeve associazioni sulla scena culturale materana ed iscritta all’Albo delle Associazioni culturali della Regione Basilicata dal 1988, ha festeggiato il 23 Gennaio i suoi quarant’anni di attività.

Fondata da quattro amici uniti dalla passione del jazz, il suo nome trae origine dall’insegna di uno storico locale jazz di New York, che aprì nel 1927 al 35 West della 52ª Street della City.

L’Onyx si connota per un originale percorso che l’ha portata a sviluppare tre principali linee di azione: la programmazione di concerti, la formazione e la valorizzazione dei talenti locali, la produzione di dischi.

Il Gezziamoci è la creatura più prolifica dell’Onyx.

Il Jazz Festival della Basilicata coniuga i concerti agli obiettivi della ricerca di nuove espressioni musicali, ma anche della valorizzazione del territorio e della scoperta dei luoghi più suggestivi di Matera e della Basilicata.

Fin dalle sue prime edizioni ha ospitato giovani emergenti e musicisti affermati, da Bruno Tommaso a Ettore Fioravanti, da Gianluigi Trovesi a Massimo Urbani, da Paolo Fresu a Roberto Ottaviano, che avrebbero fatto la storia del jazz italiano. Tra le star internazionali Steve Lacy, Richard Galliano, Carl Palmer, gli Oregon, Javier Girotto, Daniel Karlsson.

Il Gezziamoci aderisce a JAZZ TAKES THE GREEN la prima rete italiana dei festival jazz ecosostenibili.

Ecco la locandina dell’iniziativa.