Diverse novità a partire dal prossimo anno scolastico riguarderanno la Carta del docente: dall’allargamento agli insegnanti precari alla possibilità di acquistare materiale audiovisivo, ecco cosa sapere.
Com spiegato da skytg24, la Carta del docente nasce da un’iniziativa del Ministero dell’Istruzione prevista dalla Legge 107 del 13 luglio 2016.
Punta a sostenere economicamente i docenti, per valorizzarne il ruolo professionale.
I soldi erogati (che fino a quest’anno ammontavano a 500 euro) possono essere impiegati per l’acquisto di libri, testi digitali, riviste, hardware, software, e per l’iscrizione a corsi di aggiornamento e qualificazione professionale, corsi di laurea, master universitari.
Possono inoltre finanziare l’accesso a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, musei, mostre, eventi culturali e spettacoli dal vivo.
Per accedere alla misura sono necessari lo SPID o la CIE.
I buoni possono essere spesi presso alcuni esercenti, consultabili a questa pagina.
È possibile consultare la lista dei beni e dei servizi acquistabili con la Carta cliccando su “Lista Beni”.
Qui è possibile spendere l’importo assegnato utilizzando ogni anno i Buoni di spesa elettronici per i beni o i servizi previsti.
Basta andare alla pagina “crea buono”, accessibile dal Menù, scegliere se acquistare di persona o online presso un esercente o un ente di formazione aderente all’iniziativa e selezionare il bene/servizio che si desidera comprare.
A quel punto si può inserire l’importo del buono corrispondente al prezzo.
Il buono creato sarà accompagnato da un codice identificativo (QR code, codice a barre e codice alfanumerico) che si potrà salvare sul proprio dispositivo, oppure stampare per utilizzarlo online o presentarlo all’esercente o ente aderente all’iniziativa e ottenere così il bene/servizio desiderato.
I fondi sono spendibili fino al 31 agosto, e l’importo residuo andrà a incrementare quello dell’anno successivo.
Con l’introduzione dell’articolo 6-bis, approvato durante l’esame al Senato del decreto legge n-45, diventato poi la legge n.79 pubblicata in Gazzetta Ufficiale, è stato ampliato l’utilizzo del bonus Carta docente: dal prossimo anno scolastico, gli insegnanti potranno acquistare anche prodotti dell’editoria audiovisiva, una categoria finora esclusa dal ventaglio di opzioni disponibili.
Inoltre, si prevede un cambio dell’importo annuale, che non sarà più di 500 euro ma verrà determinato in base a un calcolo proporzionale che terrà conto del numero totale degli aventi diritto e delle risorse finanziarie a disposizione.
Attenzione però alle regole più stringenti per i commercianti: secondo la normativa, infatti, i fornitori di beni e servizi dovranno trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla validazione dei buoni, pena la decadenza dal diritto al rimborso.
Una disposizione transitoria stabilisce che per i crediti maturati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione (dunque da ieri, 7 giugno 2025), gli esercenti avranno comunque 90 giorni di tempo dalla data di entrata in vigore per presentare la documentazione necessaria.
L’obiettivo è quello di garantire una gestione più efficiente del sistema, che dispone di 396 milioni di euro per il 2025.
Inoltre, sempre dall’anno scolastico 2025/2026 la Carta del Docente è prevista anche per i docenti precari con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno, in applicazione a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025 (nello specifico dall’articolo 85).
Le novità per il prossimo anno scolastico non sono finite.
Ad annunciarne un’altra importante è stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in un’intervista al Corriere della Sera: da settembre 2025, gli studenti delle scuole superiori non potranno più tenere acceso il cellulare durante le lezioni.
Le singole scuole avranno autonomia nell’organizzazione concreta del divieto, con molti istituti che opteranno, probabilmente, per contenitori appesi in aula dove depositare i dispositivi all’inizio della giornata.
La gestione dell’intervallo sarà a discrezione delle scuole, ma il principio resta lo stesso: durante l’orario delle lezioni, priorità all’attenzione.
Storia diversa, invece, per i tablet.
Valditara ha dichiarato:
“Dal prossimo anno scolastico dovremmo avvicinarci ad un rapporto di un tablet/pc ogni due studenti.
Era 1 ogni 7 studenti nel 2020-2021, si è ridotto a 1 ogni 3 quest’anno, con un terzo delle scuole dove c’è un dispositivo per ogni studente.
Tutte le scuole hanno una lavagna elettronica.
Abbiamo investito 2,1 miliardi per digitalizzarle.
Dunque, il cellulare ai fini della didattica è pressocché inutile”.