Basilicata: “Nonostante settimane di piogge diffuse, le principali dighe lucane risultano ancora vuote”. La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Coordinamento Agricoltori della Basilicata relativo:

“alla situazione ormai insostenibile della gestione idrica in Basilicata.

Nonostante settimane di piogge diffuse, le principali dighe lucane risultano ancora vuote.

Il caso della traversa del Sarmento, rotta da mesi e mai riparata, è il simbolo di una gestione priva di pianificazione, controllo e responsabilità.

Ancora più grave è la totale assenza di aggiornamenti sullo stato di emergenza richiesto il 30 settembre e mai più reso pubblico.

Nel comunicato evidenziamo i punti centrali:

  • l’assenza di programmazione e manutenzione delle infrastrutture idriche;
  • il paradosso delle dighe vuote nonostante le precipitazioni;
  • il silenzio istituzionale sullo stato di emergenza;
  • la perdita di fiducia da parte di agricoltori, imprese e cittadini.

La situazione richiede trasparenza, competenza e decisioni immediate.

Non è più il tempo delle frasi di circostanza”.

Di seguito il testo:

“La misura è colma.

Da mesi chiediamo dati, programmazione e decisioni. Da mesi riceviamo silenzi, rinvii e dichiarazioni che non cambiano la realtà. Oggi la domanda è semplice e diretta: la Regione Basilicata è ancora in grado di tutelare i lucani, le imprese e l’intero sistema produttivo?

Perché, se non lo è, lo si abbia il coraggio di dirlo.

E soprattutto di fare un passo indietro.

Siamo di fronte a un paradosso che nessuna Regione moderna potrebbe permettersi: ha piovuto ovunque, ma le dighe sono vuote.

Il caso di Monte Cotugno è emblematico: nonostante settimane di precipitazioni, la diga è praticamente vuota perché l’acqua continua a finire a mare a causa della traversa del Sarmento rotta da mesi e mai riparata.

Questo non è un evento imprevedibile, né un’anomalia meteorologica.

È il risultato di una gestione priva di pianificazione, controllo e manutenzione.

E quando salta la gestione dell’acqua, non pagano solo gli agricoltori: paga tutta la Basilicata, in termini di economia, servizi, sicurezza e futuro.

A rendere tutto ancora più grave c’è un fatto incomprensibile: lo stato di emergenza richiesto il 30 settembre è scomparso.

Nessuna comunicazione, nessun aggiornamento, nessuna decisione.

Un atto istituzionale fondamentale lasciato in sospeso, senza alcuna trasparenza.

Come si chiama questo, se non irresponsabilità politica?

Come si può governare una regione senza gestire la risorsa più importante e senza rispettare impegni formali presi davanti ai cittadini?

La verità è che i lucani non hanno più fiducia in chi, da mesi, non muove un dito mentre le aziende chiudono, le campagne collassano, i costi aumentano e interi territori restano senza prospettive.

Serve un cambio radicale: metodo, competenze, responsabilità, trasparenza totale.

E se non siete in grado di garantire tutto questo, la soluzione è semplice: lasciate spazio a chi sa lavorare, a chi ha un piano, a chi non teme le proprie responsabilità.

Chi governa senza decidere, senza spiegare e senza assumersi il peso degli errori, diventa parte del problema.

E oggi il problema è enorme: la Basilicata si sta svuotando nell’acqua e nella fiducia.

Gli agricoltori e i cittadini lucani non vi aspettano più”.