Si è svolto oggi, presso la sala Ester Scardaccione del Palazzo del Consiglio regionale, l’incontro dell’Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata di stampo mafioso dedicato al settore agricolo.
L’iniziativa ha coinvolto alcune organizzazioni di categoria del comparto datoriale, con l’obiettivo di raccogliere informazioni e dati sui rischi di infiltrazione della criminalità organizzata, con particolare attenzione al caporalato, al lavoro irregolare e, più in generale, ad eventuali attività illecite nel settore agricolo.
Alla riunione hanno partecipato, oltre al presidente dell’Osservatorio Luigi Gay, il vicepresidente del Consiglio regionale Angelo Chiorazzo, il presidente della I Commissione consiliare permanente Francesco Fanelli e Emanuele Desina dell’Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio.
Tra i componenti dell’Osservatorio erano presenti Maria Donatina Allamprese (CEB), Caterina Famularo (Dirigente Camera di Commercio della Basilicata), Anna Vincenza Aversa (associazione Libera), e anche la segretaria funzionaria dell’Osservatorio, Manuela Rago.
Per le organizzazioni di categoria hanno preso parte ai lavori Maria Cerabona (Coldiretti), Giambattista Lorusso (CIA) e Saverio Di Ciommo (Confagricoltura).
Il presidente Luigi Gay ha sottolineato come il comparto agricolo, insieme a edilizia e turismo, rappresenti uno dei settori trainanti della Regione Basilicata e, per questo, tra quelli più esposti al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata, infatti ci sono stati segnali in tal senso.
Ha spiegato che l’Osservatorio sta raccogliendo dati per ottenere un quadro chiaro e completo dei fenomeni, con particolare riferimento al caporalato, al lavoro irregolare e ad altre attività illecite, soprattutto nelle aree del Metapontino e del Vulture Melfese, attrattive per la criminalità per la loro rilevanza economica.
Gay ha aggiunto:
“Esistono segnali evidenti di criticità in questi comparti e dalle relazioni presentate dagli organismi, come Confagricoltura, emergono informazioni che meritano attenzione.
Per quanto riguarda il caporalato, è fondamentale comprendere in profondità la dinamica del fenomeno, che coinvolge in particolar modo i lavoratori extracomunitari, a seguito di episodi che hanno messo in luce situazioni di vulnerabilità”.
Il presidente della I Commissione consiliare permanente, Francesco Fanelli, ha evidenziato l’importanza di partire dalla conoscenza diretta della realtà lucana:
“È essenziale raccogliere documentazione e ascoltare chi vive quotidianamente questo settore.
Oggi abbiamo ascoltato le organizzazioni datoriali dell’agricoltura.
Il comparto primario riveste un ruolo centrale sia sul piano produttivo sia per il numero di persone coinvolte.
Da parte nostra c’è la massima disponibilità ad accogliere e valutare tutte le questioni relative ai diversi territori della regione, in relazione a fenomeni come il caporalato.
Sono emersi segnali di criticità che meritano attenzione e approfondimento“.
Anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, ha richiamato la necessità di un monitoraggio costante:
“Il tema centrale riguarda eventuali infiltrazioni o pressioni su un settore così strategico.
Abbiamo osservato quanto accaduto nel Metapontino e situazioni simili in altre aree del Paese, come il Vulture.
È un settore delicato e di fondamentale importanza per la Basilicata.
Le eccellenze agricole lucane, apprezzate nel mondo, sono frutto del lavoro dei nostri agricoltori, e il comparto va sostenuto.
Nell’ultimo Consiglio regionale abbiamo affrontato la questione dei fondi da reintegrare, presentando un ordine del giorno.
È un settore troppo importante per essere trascurato e merita la massima attenzione”.
Emanuele Desina ha definito l’incontro “un’altra tappa significativa per l’Osservatorio sulla legalità.
Abbiamo incontrato i rappresentanti della DIA, le parti sociali e oggi le associazioni di categoria.
La missione dell’Osservatorio è continuare a essere una finestra sulla realtà lucana, per far emergere le problematiche presenti sul territorio.
Questioni come il lavoro sommerso e il lavoro nero sono ancora presenti in Regione, e il lavoro dell’Osservatorio ci permetterà di misurarne e comprenderne appieno l’entità”.
Nel corso dell’incontro, gli organismi di categoria hanno sottolineato come le loro strutture rappresentino veri e propri presidi di legalità, operando nel rispetto delle norme e garantendo un costante monitoraggio a vantaggio dei propri iscritti.
Hanno tuttavia evidenziato la necessità di raccogliere dati anche su quanto avviene al di fuori del loro perimetro organizzativo, al fine di ottenere una fotografia completa della situazione in Basilicata, considerando operatori esterni che adottano canali differenti per le loro attività, inclusi il reclutamento della manodopera e il trasporto dei lavoratori sui luoghi di lavoro.





















