Matera: “Non possiamo assistere a famiglie che scrivono al Presidente della Repubblica per vedere riconosciuto ciò che dovrebbe essere normalmente garantito”. Ecco cosa sta succedendo

“Le due vicende che emergono in questi giorni a Matera – la decisione del Tribunale che accoglie il reclamo di una madre di un minore con disabilità e la drammatica denuncia di numerose famiglie che vedono negata ai propri figli la continuità delle terapie riabilitative – pongono una questione che non è solo amministrativa, ma prima di tutto umana, sociale e costituzionale”.

Lo afferma il consigliere regionale Roberto Cifarelli, commentando le due distinte situazioni che riguardano oltre 130 bambini materani “ancora privi della piena assistenza necessaria”.

Sottolinea Cifarelli:

“La magistratura ha dovuto ribadire un principio che dovrebbe essere naturale nell’azione pubblica: interrompere le cure di un minore significa violare un diritto fondamentale.

Questo vale per il singolo caso e vale, allo stesso modo, per tutte le famiglie che oggi si trovano in difficoltà davanti a ritardi, scelte sbagliate, procedure inadeguate.

Particolarmente grave è la questione relativa ai criteri di distribuzione delle risorse da parte dell’ASM e alla conseguente organizzazione dei servizi riabilitativi ex art. 26: non è accettabile che in nome di logiche burocratiche, amministrative o territoriali si determinino squilibri che penalizzano proprio i bambini e le loro famiglie.

I minori vengono prima di tutto, a prescindere dalla complessità del sistema.

Questo deve essere il principio guida, non uno slogan ma un indirizzo operativo chiaro.

Questo principio è stato già affermato in sede istituzionale.

All’interno della Commissione Consiliare competente abbiamo assunto una posizione netta: le aziende sanitarie devono orientare le proprie scelte ponendo i minori fragili al centro delle priorità assistenziali e finanziarie.

Ora occorre che questo si traduca in atti conseguenti, immediati e verificabili. Non basta riconoscere il problema, bisogna risolverlo.

  • La Regione Basilicata assuma formalmente un indirizzo politico chiaro e vincolante per garantire in primo luogo la presa in carico dei minori;
  • che l’ASM renda pubblici criteri, dati e liste di attesa, garantendo trasparenza e equità;
  • che venga convocato un tavolo urgente con famiglie, associazioni, operatori e istituzioni competenti;
  • che si superino rapidamente soluzioni provvisorie e logiche distributive che oggi creano discriminazioni e ritardi.

Non possiamo assistere a famiglie che scrivono al Presidente della Repubblica o devono ricorrere al giudice per vedere riconosciuto ciò che dovrebbe essere normalmente garantito.

La Basilicata deve dimostrare di essere una comunità che si misura sul livello di cura dei suoi cittadini più fragili.

E tra questi, i bambini vengono prima di tutto”.