Panio Angelo, trapiantato di rene da 33 anni, residente a Bernalda, due volte campione mondiale nel 2019 a Newcastle e nel 2023 in Australia, un risultato straordinario, a cui si aggiungono le partecipazioni ad altre competizioni nazionali ed europee vincendo tante medaglie.
Si cimenterà nelle discipline di atletica leggera (5 km. marcia, 100m., 200m. e 1.500 m.).
Francesco Fiore, trapiantato di rene e cuore, residente a Matera, ha partecipato nel 2023 al suo primo mondiale in Australia conquistando il terzo posto nel tennis singolare e doppio, discipline che lo vedranno protagonista nelle prossime competizioni sportive.
Entrambi si stanno preparando con molta dedizione e sacrificio per un altro prestigioso appuntamento: quello di Dresda, in Germania, dove nell’agosto 2025 si terranno i campionati mondiali dei trapiantati.
Ci sono eventi come i Giochi Nazionali e Mondiali che si ripetono periodicamente, ma non smettono mai di emozionare.
Dializzati e trapiantati si ritrovano insieme non solo per competere nello sport, ma per celebrare la vita, con la resilienza alla malattia e per offrire una testimonianza viva della straordinaria forza della donazione di organi.
Il trapianto non è soltanto una terapia: è una rinascita, che consente a milioni di persone di riprendere in mano la propria vita dopo lunghi periodi di sfide, e questi Giochi ne sono la più autentica dimostrazione.
È proprio con manifestazioni sportive quali il ciclismo su strada, il volley, il tennis, nuoto, atletica leggera, lancio del peso e del giavellotto, salto in lungo e corsa, ma soprattutto la presenza di bambini trapiantati, spesso sottoposti durante la malattia renale a percorsi clinici estremamente lunghi e faticosi con numerosi ricoveri, terapie ed interventi, che possiamo sensibilizzare chi è ancora incerto, mostrando con l’esempio che donare significa ridare vita, speranza e futuro.
Gli atleti coinvolti non sono solo concorrenti, ma veri e propri simboli di speranza.
Alcuni affrontano ancora le sfide della dialisi, altri hanno subito trapianti di organi solidi o di midollo osseo e molti di loro sono anche donatori viventi.
Questo evento non è solo una competizione sportiva, ma è anche un’importante occasione per promuovere uno stile di vita attivo tra i pazienti nefropatici, dializzati e trapiantati.
Il 2024 è stato un anno straordinario per la rete trapiantologica italiana, che ha raggiunto risultati senza precedenti sia per le donazioni di organi che per quelle di cellule staminali emopoietiche.
In Italia lo scorso anno sono stati effettuati 4.692 trapianti d’organi.
Il tasso nazionale di donazione è salito a 30,2 donatori per milione di persone (pmp), superando per la prima volta quota 30 e posizionando l’Italia tra i paesi leader in Europa.
In totale, i trapianti di rene sono stati 2.393 (+149 rispetto al 2023), mentre quelli di cuore hanno raggiunto quota 418. Anche i trapianti di fegato hanno segnato un lieve aumento (+1,8%), mentre i trapianti di polmone hanno subito un leggero calo (174 contro 188 nel 2023).
In Basilicata nel 2024 l’opposizione alla donazione è scesa al 22,2% mentre nel 2023 si era attestata al 37,5%.
Il tasso di donazione è praticamente identico a quello del 2023: 7,4 per milione di abitanti (pmp).
Nonostante i risultati eccezionali, il 2024 ha evidenziato la persistenza di un problema cruciale: i tassi di opposizione alla donazione.
Nelle rianimazioni, il tasso è sceso al 29,3% (rispetto al 30,3% del 2023), ma il numero di opposizioni espresse al momento del rilascio della carta d’identità elettronica è aumentato. Solo il 63,7% delle dichiarazioni di volontà raccolte nel 2024 ha registrato un consenso alla donazione, rispetto al 68,5% dell’anno precedente.
Il successo del 2024 dimostra la forza del sistema trapiantologico italiano, che continua a crescere grazie all’impegno di operatori sanitari, donatori e famiglie.
Tuttavia, c’è ancora molto da fare per ridurre le opposizioni alla donazione e garantire che un numero sempre maggiore di vite possa essere salvato.