Assegni più alti.
Ci sono buone notizie per i pensionati.
A partire da lunedì 1° dicembre 2025 prenderanno il via le consuete erogazioni degli assegni pensionistici relative al nuovo mese.
Gli accrediti di questo periodo risentiranno dell’impatto delle consuete “mensilità aggiuntive” di fine anno e della conclusione del ciclo di applicazione delle trattenute fiscali.
Vediamo con ordine a quanto ammonteranno gli aumenti, nel dettaglio.
A dicembre, come da consuetudine annuale, fa sapere today si concentrano diversi accrediti:
- la tredicesima mensilità,
- la quattordicesima per alcune categorie,
- il bonus aggiuntivo (che nel 2024 era di 154,94 euro), oltre alla sospensione delle trattenute legate alle addizionali regionali e comunali.
Queste ultime, infatti, vengono recuperate in undici rate da gennaio a novembre dell’anno successivo al quale si riferiscono.
Nel cedolino di dicembre 2025 sarà dunque accreditato il bonus supplementare, che – se sarà uguale al 2024 – sarà di poco meno di 155 euro.
Si tratta di un incentivo introdotto dalla legge finanziaria 2001 e spetta a chi percepisce una o più pensioni con un importo complessivo non superiore al trattamento minimo e che si trovi in determinate condizioni reddituali.
L’importo aggiuntivo spetta ai titolari di tutte le pensioni erogate dall’Inps con l’esclusione dei trattamenti assistenziali (pensioni e assegni sociali, prestazioni agli invalidi civili), delle pensioni dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda e dei trattamenti non aventi natura di pensione.
Per ricevere questo importo aggiuntivo devono verificarsi alcune condizioni:
- l’importo annuo della pensione deve essere inferiore o uguale al trattamento minimo annuo incrementato dell’importo aggiuntivo;
- se l’importo annuo della pensione risulta compreso tra il trattamento minimo annuo e il trattamento minimo più l’importo aggiuntivo, spetta la differenza tra il trattamento minimo incrementato dell’importo aggiuntivo e l’importo della pensione;
- se il pensionato è solo, il reddito assoggettabile all’Irpef, comprensivo delle sue pensioni, non deve superare il limite di 1,5 volte il trattamento minimo;
- se il pensionato è coniugato o unito civilmente, il reddito assoggettabile all’Irpef, comprensivo di tutte le pensioni, non deve superare il limite di 3 volte il trattamento minimo;
- nel caso di pensionato coniugato, oltre al reddito coniugale non deve comunque essere superato il limite di reddito personale.
E passiamo alla tredicesima.
Quella per i pensionati – a differenza dei lavoratori dipendenti, per i quali è corrisposta alla data della busta paga – arriverà a partire dagli accrediti del 1° dicembre 2025. Non sarà oggetto di agevolazioni fiscali.
E non lo sarà nemmeno nel prossimo anno, come invece era sembrato in un primo momento durante i lavori in preparazione per l’ultima manovra finanziaria, quando si era parlato di un’eventuale completa esenzione Irpef fino a un’imposta ridotta al 10%.
Per calcolare l’importo della tredicesima si deve partire dall’importo lordo mensile della pensione percepita.
Nella maggioranza dei casi corrisponde a una mensilità intera, ma l’importo effettivo può variare a seconda della durata del trattamento.
In sostanza, la cifra si ottiene sommando i ratei lordi ricevuti nel corso dell’anno e dividendo poi il totale per dodici.
Se la pensione è stata erogata per un periodo inferiore, l’importo viene determinato in modo proporzionale ai mesi effettivamente maturati. Per il 2025, come detto prima, la tredicesima sarà soggetta a una tassazione ordinaria, senza alcuna forma di agevolazione.
Restano quindi valide le aliquote Irpef attualmente in vigore:
- 23% fino a 28mila euro;
- 35% fino a 50mila euro;
- 43% oltre quest’ultima soglia.
Su questa mensilità non spettano, inoltre, le detrazioni per lavoro o familiari già applicate durante l’anno, con la conseguenza che l’importo netto risulterà più basso rispetto alle normali mensilità.
A fine 2025 verrà erogata anche la somma aggiuntiva destinata alla seconda fascia di beneficiari dell’anno (ossia coloro che non hanno percepito la gratifica nel mese di luglio), vale a dire la quattordicesima mensilità.
Lo scorso dicembre circa 200mila pensionati hanno ricevuto questo riconoscimento.
L’importo viene accreditato automaticamente in via provvisoria, in attesa di successivi controlli che verranno effettuati sulla base dei redditi effettivi.
La quattordicesima spetta a chi:
- ha compiuto il requisito anagrafico previsto per l’ottenimento del beneficio, fissato a 64 anni, nel secondo semestre del 2025;
- ha maturato il diritto alla pensione nel corso dello stesso anno, mantenendo comunque il requisito dei 64 anni d’età.
Per chi ha fino a 15 anni di contributi (o 18 anni se lavoratore autonomo), l’importo spettante è di 437 euro in caso di reddito non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo, e di 336 euro se compreso tra 1,5 e 2 volte questa soglia.
Con un’anzianità contributiva tra 15 e 25 anni (18-28 per gli autonomi), l’importo invece sale a 546 euro per redditi fino a 1,5 volte il minimo e a 420 euro per redditi tra 1,5 e 2 volte il minimo.
Infine, chi ha versato oltre 25 anni di contributi (28 per gli autonomi) riceverà 655 euro se il reddito non supera 1,5 volte il minimo, oppure 504 euro se è compreso tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo.






















