Presso la Chiesa Madre di Policoro si è tenuto un simposio dal titolo “La Madonna del Ponte: dalle origini ad oggi”, volto a rafforzare il senso di comunità e di appartenenza alla storia e all’identità culturale di Policoro.
Ad aprire l’incontro è stato il parroco Don Giuseppe Gazzaneo, che ha dichiarato:
“Abbiamo inteso organizzare questo incontro in occasione dell’Incoronazione della Madonna, avvenuta nel 1985, a cent’anni dal ritrovamento della statua.
La motivazione è legata alla conoscenza della nostra storia: siamo consapevoli di navigare tra incertezze e leggende, ma abbiamo la certezza di avere Maria come nostra Madre e Patrona di Policoro”.
Il sindaco Enrico Bianco ha aggiunto:
“La nostra comunità, dal punto di vista amministrativo, è molto giovane; nata con la Riforma Fondiaria, ha vinto la scommessa del riscatto sociale grazie ai sacrifici di chi ci ha preceduti.
Questi valori si sposano con l’umiltà della Madonna e diventano un forte messaggio identitario”.
Il dott. Antonio Bavusi, in una sua pubblicazione, ha illustrato la storia della statua lignea della Madonna del Ponte (XIII sec.), legandola alla leggenda del suo ritrovamento miracoloso e alla presenza di un antico Hospitalis gerosolimitano situato nei pressi del fiume Agri, tra Policoro e Scanzano.
Qui, i cavalieri sorvegliavano un ponte ligneo, parte del cosiddetto Tratturo del Re, successivamente distrutto e sostituito da una scafa per il passaggio di viaggiatori e pastori.
La devozione verso la Madonna, già patrona del feudo dei Berlingieri, si è ulteriormente rafforzata negli anni Sessanta con l’esproprio del latifondo e la sua assegnazione ai contadini, riaffermandone il ruolo centrale nella fede popolare di Policoro.
La dott.ssa Mary Padula, archeologa di secondo livello, ha affermato:
“Le testimonianze archeologiche relative ai periodi di Siris ed Herakleia sono numerose e ben documentate, più di quelle riferibili ad altri momenti storici che pure hanno segnato il territorio di Policoro.
Tuttavia, risulta ancora poco esplorato e valorizzato il materiale rinvenuto anni fa riconducibile al periodo paleocristiano, sia in termini di scavi che di successiva elaborazione scientifica.
Sarebbe opportuno, pertanto, promuovere nuove indagini e approfondimenti per colmare questa lacuna e arricchire la conoscenza storica della nostra città”.
S.E. Mons. Vincenzo Orofino, Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro, ha concluso l’incontro con una riflessione significativa sul ruolo della Madonna:
“Dio assume anche il ruolo della Madre.
L’eternità, come promessa divina, si manifesta attraverso il materno.
Il ruolo della Madre — colei che dà la vita, che nutre, che è sempre presente — è quello dello Spirito Santo nella sua dimensione materna. Non c’è luogo al mondo in cui la Madre sia assente”.
Gli organizzatori della conferenza, Don Giuseppe Gazzaneo e Don Egidio Di Sario, hanno ringraziato il pubblico, attento e numeroso, e assicurato nuovi appuntamenti.
A moderare l’incontro è stato Cosimo Giuseppe Palazzo, presidente dell’associazione Nuova Hera.