Matera: al via la raccolta firme per proteggere con una legge di iniziativa popolare la salute dei consumatori e il reddito degli agricoltori. I dettagli

La federazione provinciale Coldiretti di Matera ha ripreso la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che richieda all’Europa una maggiore trasparenza sull’etichettatura degli alimenti.

Spiega l’organizzazione agricola:

“Poter sapere sempre e comunque quel che si mette nel carrello e nel piatto è diventato un desiderio fondante della cultura alimentare dei consumatori anche rispetto alla consapevolezza dell’esistenza di un italian sounding che rinvia ad un’etichettatura fuorviante.

Oltre un cittadino su due (53%) dichiara che gli è capitato di consumare un prodotto pensando che fosse italiano prima di scoprire che così non era”.

Un vero e proprio endorsement all’iniziativa della Coldiretti per rendere obbligatoria l’origine degli ingredienti su tutti gli alimenti in commercio in Europa.

L’obiettivo è raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori.

Solo così sarà possibile porre fine all’inganno dei prodotti stranieri spacciati per tricolori permesso dall’attuale norma del codice doganale sull’origine dei cibi che consente l’italianizzazione grazie ad ultime trasformazioni anche minime.

In tale ottica è importante la recente sentenza della Corte dei Conti Ue sulla necessità di colmare le lacune del quadro giuridico dell’Unione in materia di etichettatura degli alimenti per garantire maggiore trasparenza ai consumatori.

L’iniziativa, lanciata anche online, mira a proteggere la salute dei consumatori e il reddito degli agricoltori, prevenendo la falsa rappresentazione di prodotti importati come italiani.

E’ già stata allestita una postazione di raccolta presso il Dichio Garden Center di Matera e sono già presentate richieste di autorizzazione in numerosi comuni della provincia per poter dare la possibilità a quanti più cittadini possibile di aderire all’importante iniziativa.

Ricordiamo che è sempre possibile sottoscrivere la petizione recandosi in uno qualsiasi degli uffici territoriali di Coldiretti.