Carcere di Matera: “La situazione è allarmante”. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del consigliere regionale, Nicola Morea:

“Questa mattina ho preso parte, insieme alla Garante regionale delle vittime di reato e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Tiziana Silletti, a una visita istituzionale presso la Casa Circondariale di Matera.

Un’occasione importante di ascolto e confronto diretto con la direzione e il personale dell’istituto, oltre che con alcuni detenuti.

La situazione emersa è purtroppo allarmante e conferma i dati regionali sul sovraffollamento carcerario: in Basilicata l’indice di affollamento si attesta al 144%.

Nella struttura di Matera, in particolare, sono presenti 192 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 132 posti.

Accanto a questi dati, la carenza di organico di polizia penitenziaria che cerca, nonostante le difficoltà, di operare al meglio garantendo diritti e dignità dei detenuti.

Numeri che parlano da soli e che impongono un intervento urgente e strutturale.

Siamo particolarmente attenti a questa emergenza: il carcere deve essere un luogo in cui si sconta una pena, sì, ma nel rispetto della dignità umana. Chi ha sbagliato è giusto che paghi, ma in modo proporzionato e in condizioni degne di un Paese civile.

Le condizioni disumane che il sovraffollamento genera, unite al numero sempre più alto di suicidi tra i detenuti e tra gli agenti di polizia penitenziaria, ci impongono una riflessione profonda e responsabile.

In quest’ottica, sosteniamo con convinzione le proposte di legge sulla liberazione anticipata speciale, una misura che può rappresentare una risposta concreta per alleggerire la pressione sulle carceri, nel solco della legalità e del rispetto dei diritti.

Allo stesso tempo, è fondamentale investire in percorsi di reinserimento sociale dei detenuti, attraverso la formazione, il lavoro, il supporto psicologico e la costruzione di reti territoriali in grado di accogliere e accompagnare chi esce dal carcere.

La sicurezza passa anche da qui: da un sistema penitenziario che non sia un girone infernale, ma una reale occasione di riscatto.

Sosteniamo la necessità di avviare, nella casa circondariale di Matera, l’attività di un forno realizzato in carcere e di garantire adeguata attività formativa spendibile all’atto della remissione in libertà.

Mi congratulo con la dottoressa Silletti che ha fortemente voluto che anche la Basilicata prendesse parte a queste giornate di sensibilizzazione verso un tema così importante, indice del grado di civiltà e attenzione che un Paese deve avere, e per lo spirito propositivo con il quale ha da subito ricoperto il ruolo di Garante, forte della sua grande esperienza personale.

Continueremo a monitorare con attenzione questa tematica, raccogliendo segnalazioni e proposte dal territorio e sollecitando le istituzioni regionali e nazionali ad assumersi le proprie responsabilità.

Il carcere non può e non deve essere un luogo di abbandono”.