La Categoria degli Estrattori di materiale fluviale, aderente a Confapi Matera, lancia un nuovo grido d’allarme per il perdurare del rischio di sopravvivenza in Basilicata di decine di imprese con centinaia di lavoratori, le cui attività sono ferme da mesi, con ulteriori ripercussioni sull’esecuzione dei lavori ferroviari e stradali.
Il Presidente della Sezione Edili Aniem di Confapi Matera, Mario Bitonto, torna nuovamente a sottolineare il rischio derivante dal blocco di fatto delle estrazioni di materiale fluviale, a causa di un meccanismo della Regione Basilicata poco efficace e che richiede tempi lunghissimi per la sua attuazione.
Da ciò deriva una forte preoccupazione per una normativa regionale che rallenta le estrazioni di materiale fluviale, ostacola i lavori stradali e ferroviari e mette a rischio di esondazione i corsi d’acqua.
Scrive il Presidente Bitonto:
“Malgrado gli sforzi effettuati a oggi la questione degli interventi di ripristino dell’officiosità negli alvei fluviali rimane irrisolta.
La mancata estrazione di materiale fluviale sta causando notevoli danni alle imprese del settore che, dopo aver esaurite le scorte, saranno costrette a licenziare i propri dipendenti, con grave nocumento per la collettività.
Per ora le imprese stanno ricorrendo alla cassa integrazione, ma la situazione è ormai insostenibile”.
“Inoltre, la carenza di materiale litoide si ripercuote negativamente anche sull’esecuzione delle opere pubbliche – basti pensare ai lavori ferroviari in itinere e a quelli stradali – con conseguenti ritardi e corsa agli approvvigionamenti dalle regioni confinanti, con tutto quel che ne deriva anche in termini di qualità delle opere.
Oggi si stanno aprendo diversi cantieri stradali e molti altri se ne apriranno nel prossimo futuro.
Pertanto, se si continua a non regolamentare la materia, i materiali continueranno a essere acquistati dalla Puglia.
A tutto ciò, ovviamente, si aggiunge l’urgenza di intervenire soprattutto nei casi di maggiore criticità, in cui il prelievo di materiale litoide gioverebbe alla manutenzione degli alvei fluviali ed eviterebbe i danni da esondazione.
A Febbraio abbiamo chiesto alla Regione di convocare un incontro urgente con le Associazioni imprenditoriali interessate al fine di fornire aggiornamenti sullo stato dell’arte e, soprattutto, di trovare soluzioni rapide e condivise”.
Conclude il Presidente degli Edili di Confapi Matera:
“Sono mesi che sensibilizziamo tutti gli attori interessati a questo tema; non solo la Regione, ma anche l’Unibas, Legambiente, gli Ordini professionali, i Sindacati, soggetti che abbiamo anche riunito intorno a un tavolo di studi sull’argomento, da cui sono scaturite alcune proposte fatte alla Regione.
Il Dipartimento Ambiente ha dimostrato disponibilità a una revisione della normativa che contemperi la tutela degli interessi ambientali e socioeconomici, ma finora nulla si è mosso”.