“Servus inutilis. Alcide De Gasperi e la politica come servizio” è il titolo della mostra che sarà inaugurata a Matera il giorno 19 Maggio alle ore 19:00 nell’Auditorium Sant’Anna di via Lanera 14.
Esposta per la prima volta in occasione della passata edizione del Meeting di Rimini, promossa e realizzata dallo stesso Meeting e dalla Fondazione De Gasperi in occasione del 70° anniversario della scomparsa dello statista italiano, viene proposta nella città di Matera a cura del Movimento di Comunione e Liberazione e dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina, nell’ambito delle iniziative proposte nell’Anno Santo 2025.
Interverranno alla cerimonia di inaugurazione, dopo i saluti di Don Angelo Gioia, Amministratore della Diocesi di Matera-Irsina e di Erasmo Bitetti, responsabile diocesano della Fraternità di Comunione e Liberazione, due dei curatori della mostra:
- Fabrizio Bosio, responsabile progetti della Fondazione De Gasperi,
- Martin Greco, laureato in Scienze storiche alla Statale di Milano.
I promotori dell’iniziativa spiegano:
“La mostra vuole accompagnare il visitatore alla scoperta dell’uomo Alcide De Gasperi attraverso le sue parole e attraverso gli scritti di quanti lo hanno conosciuto.
Un mosaico di testimonianze da cui emerge come lo statista trentino abbia vissuto le diverse circostanze della propria vita personale e pubblica, spesso segnate dall’esperienza del fallimento, all’insegna di una fede profonda e di una sincera fiducia nella libertà dell’uomo.
È questo ciò che rende Alcide De Gasperi, dalle prime esperienze politiche nel Trentino asburgico alla rinascita della democrazia italiana dopo il fascismo, un costruttore instancabile, animato più di tutto, come lui stesso confida pochi giorni prima di morire, dal “senso del servizio del prossimo, come ce l’ha indicato il Signore, tradotto e attuato nelle forme più larghe della solidarietà umana, senza menar vanto all’ispirazione profonda che ci muove e in modo che l’eloquenza dei fatti tradisca la sorgente del nostro umanitarismo e della nostra socialità””.
Da Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi ha operato efficacemente a favore del Mezzogiorno.
Antonio Polito nel suo libro “Il costruttore – Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici di oggi” sottolinea:
“De Gasperi scoprì il Mezzogiorno a Matera nel luglio del 1950.
Nel senso letterale del termine: non ci era mai stato prima.
Era una giornata caldissima.
Sotto un sole cocente, in doppiopetto chiaro, circondato da un’umanità dolente dai volti scuri e induriti dalla fatica, visitò i due quartieri dei Sassi, il Barisano e il Caveoso: soprattutto quest’ultimo, un dedalo di case-grotte, scavate nella roccia della Murgia materana, dove ventimila esseri umani coabitavano con i loro animali, più o meno come qui avveniva già nella preistoria.
[…] Le cronache del tempo raccontano che si commosse.
In una foto si porta la mano alla fronte, quasi travolto dall’emozione; in un’altra cammina con lo sguardo dritto davanti a sé, gli occhi lucidi. Mantenne l’impegno.
Ne venne fuori la “legge De Gasperi” del 1952 per lo sfollamento dei Sassi.
L’anno dopo, in piena campagna elettorale, già consegnava le prime quarantanove abitazioni dei nuovi e moderni quartieri che avrebbero ospitato quella gente.
A molti di loro, anche se non a tutti, vennero dati tre ettari di terra da coltivare.
Furono stanziati più di cinque miliardi per la bonifica e la rinascita.
La città gli è rimasta a lungo grata.. Non si capisce la popolarità che raggiunse in quegli anni la figura di De Gasperi se non si rileggono storie come questa”.
Nel suo viaggio a Matera, come scrive Polito, De Gasperi scoprì il Mezzogiorno “nel senso letterale del termine”.
De Gasperi infatti fino a 60 anni d’età non era mai stato più a sud di Roma.
Eppure si dimostrò uno dei politici più sensibili ed efficaci nel promuovere le cause dello sviluppo del Mezzogiorno.
Dopo la guerra, nel Sud distrutto e arretrato, tra il 1950 e il 1952 arrivano così le riforme del governo De Gasperi: la Cassa per il Mezzogiorno, la Riforma Agraria, la legge speciale per lo sfollamento dei Sassi di Matera.
Il viaggio a Matera lo colpisce al cuore quando scopre le condizioni orrende dei ventimila contadini che abitavano le grotte della città vecchia.
In una delle sezioni della mostra dedicata al tema della libertà politica e della giustizia sociale, due fari che secondo De Gasperi devono ispirare l’economia che si va costruendo, campeggia una gigantografia che raffigura la consegna di una copia delle chiavi del Borgo La Martella ad uno dei cittadini che viene trasferito dai Sassi nelle nuove abitazioni.
È un’immagine che, se può avere un valore affettivo molto forte per i materani, può più in generale rappresentare efficacemente l’obiettivo politico che aveva quest’uomo che, per quanto abbia ricoperto un ruolo di primaria importanza nella vita politica italiana ed europea, non ha mai messo se stesso al centro.
Non ha mai inteso il suo ruolo come leader.
Vedeva in se stesso piuttosto un “servus inutilis”, come vuole sottolineare questa mostra.
La responsabilità, il carisma e i successi portano De Gasperi a essere una delle persone più famose in Italia e suscitano manifestazioni di entusiasmo in tutti i posti che raggiunge per fare i comizi in vista delle elezioni così decisive del ’48 dove la DC otterrà il 35% dei voti.
Egli però nota il grande pericolo che porta la fama, qualcosa che non tutti quando si trovano in questa posizione hanno il coraggio di riconoscere.
L’immagine esposta alla mostra, sulla consegna delle chiavi della nuova casa al Borgo La Martella ad uno dei cittadini sfollati dai Sassi, restituisce alla storia l’idea che aveva De Gasperi: consegnare al popolo, legittimo destinatario, le chiavi della democrazia.
La mostra sarà visitabile dal pomeriggio del 20 Maggio fino al 26 Maggio, nei seguenti orari:
- 10:00-13:00;
- 16:00-20:00.
È possibile prenotare visite guidate gratuite, per gruppi, nelle ore pomeridiane e nelle mattinate dei giorni 21-24-25-26 Maggio inviando alla segreteria organizzativa un messaggio whatsapp al numero 329 202 4325.
Ecco le locandine della mostra.