Sanità, con il nuovo contratto aumenti fino a 516 euro: ecco i dettagli

Mesi e mesi di trattative, ma alla fine c’è la firma per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto sanità per il triennio 2022-2024.

Coinvolti 581mila professionisti tra infermieri e infermiere, personale di ostetricia e amministrativo che potrebbero vedere aumenti medi tra i 150 e i 172 euro mensili.

Stanziati 1,5 miliardi, più altre risorse per i pronto soccorso e le indennità di specificità per un totale di 1,7 miliardi di euro.

L’accordo fa sapere quifinanza è arrivato con la firma dei sindacati Nursind, Cisl, Fials e anche del Nursing Up, che, dopo mesi di no ha finalmente dato il via libera permettendo così il raggiungimento della maggioranza necessaria per la validità della firma.

Si parla di un aumento medio mensile di 172 euro per 13 mensilità.

La media è in realtà figlia di numeri variegati a seconda delle tipologie professionali, e arrivano a 516 euro nel caso degli infermieri di Pronto soccorso.

Proprio loro sono i destinatari delle novità principali del contratto, relativo al 2022/24, a partire dalla distribuzione percentuale su base regionale delle risorse per l’indennità specifica, che in termini pro capite valgono 122,22 euro al mese a decorrere dal giugno 2023, 244,44 dal 1° gennaio 2024, 305,55 dal 2025 e 366,67 dal 2026.

Queste cifre si affiancano all’aumento base del contratto producendo l’effetto complessivo, che nei Pronto soccorso è però importante anche sul piano delle regole.

Oltre agli aumenti, ci sono diverse novità volte a migliorare le condizioni di lavoro, valorizzare le competenze professionali e rafforzare l’efficienza del sistema sanitario.

Come il possibile esonero dai turni notturni degli over 60 al patrocinio legale e il sostegno psicologico gratuiti per chi è vittima di aggressioni in ospedale.

Viene poi ampliato il ricorso allo smart-working e per gli infermieri di pronto soccorso, circa 23 mila lavoratori, viene previsto un aumento dell’indennità mensile.

La firma per il rinnovo del contratto del comparto Sanità “è un risultato importante. Ora guardiamo al prossimo rinnovo”.

Lo afferma il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo.

Felide anche il ministro della Salute Orazio Schillaci, che parla di “buona notizia” e conferma che il Governo ha già garantito le risorse necessarie per il rinnovo 2025-2027 e mi auguro si proceda speditamente nell’esclusivo interesse dei lavoratori.

Per il ministro della Pa Paolo Zangrillo si tratta di un risultato importante che ci consente di guardare subito al nuovo contratto 2025-2027 che, grazie ai fondi stanziati in legge di Bilancio, prevede ulteriori aumenti del 7%.

Ma chi non è affatto contento sono le sigle sindacali Fp Cgil e Uil Fpl, che affermano come il contratto non abbia le risorse necessarie e che sono stati svenduti i lavoratori.

Chi oggi ha firmato si assume una responsabilità pesante: quella di aver legittimato un contratto debole e lontano dai bisogni reali di chi lavora nella sanità. La Fp Cgil e la Uil Fpl, al contrario, continueranno a scegliere sempre la coerenza, la trasparenza e il rispetto del mandato ricevuto dalle lavoratrici e dai lavoratori che ci hanno dato o rinnovato la loro fiducia. Non ci fermeremo.

Anzi, continueremo a batterci, dentro e fuori i tavoli, per un contratto vero, giusto e dignitoso, intensificando la mobilitazione

Con il rinnovo 2022-2024 formalizzato, la contrattazione si sposterà ora sui nuovi temi strategici, come:

  • la revisione dei modelli organizzativi assistenziali;
  • la valorizzazione delle professioni sanitarie intermedie;
  • il rafforzamento del welfare contrattuale;
  • il riconoscimento delle complessità assistenziali;
  • la sostenibilità dei turni, con attenzione alle fasce over 60 e alla conciliazione vita-lavoro.