Matera: la Bruna riparte dai giovano. Questa l’iniziativa

A Matera c’è un filo che unisce le generazioni: quello della Festa della Bruna, tradizione secolare che ogni anno accende la città di fede, passione e appartenenza.

Ma ogni tradizione, per restare viva, ha bisogno di nuove energie e di nuovi sguardi.

Per questo l’Associazione Maria SS. della Bruna ha scelto di fare un passo coraggioso e straordinario: aprire un percorso che parte dai giovani, dando loro spazio e voce attraverso un workshop mensile pensato come luogo di incontro, di ascolto e di progettazione condivisa.

Il primo appuntamento è fissato per sabato 13 settembre alle ore 16:00 presso la fabbrica del carro, con l’apertura da parte dell’arcivescovo di Matera-Irsina Mons. Benoni Ambarus e del Sindaco di Matera Antonio Nicoletti, a testimonianza di quanto questa iniziativa abbia valore non solo per chi partecipa, ma per l’intera città.

Il workshop sarà un vero e proprio laboratorio delle idee: i ragazzi potranno confrontarsi, immaginare e costruire insieme nuove forme di partecipazione.

Da qui nasceranno progetti che toccheranno tanti aspetti della festa: dimensione religiosa e di fede, comunicazione e innovazione digitale, musica e spettacolo, arte, turismo e accoglienza, sostenibilità e inclusione.

Credere nei giovani significa credere nel futuro della Bruna e di Matera stessa.

Perché la festa non è solo celebrazione: è identità, cultura viva, patrimonio condiviso. Ripartire dai ragazzi significa aprire nuove strade, senza mai dimenticare le radici. Un invito alla città.

L’iniziativa è aperta a tutti i ragazzi ed i giovani e alla comunità intera: non si partecipa come spettatori, ma come protagonisti.

È un’occasione straordinaria per dare il proprio contributo, portare idee, entusiasmo e creatività.

Primo workshop: Sabato, ore 16:00 – 19:00.

Luogo: Fabbrica del carro.

Con la partecipazione dell’Arcivescovo e del sindaco di Matera

“La Festa della Bruna è storia, ma è anche futuro. E da oggi quel futuro comincia da chi, più di tutti, ha il compito di custodirlo e reinventarlo: i ragazzi.” Bruno Caiella.