Matera, con il suo territorio ricco di insediamenti rupestri, diventa la cornice ideale di questo progetto. La cerimonia di inaugurazione

Sabato 8 novembre 2025, alle ore 18.30, si terrà presso MateraSum Ipogei l’inaugurazione del progetto espositivo “Facies”, promosso dal MIP – Matera International Photography APS-ETS, in collaborazione con Antonella Caruso, nell’ambito della 9ª rassegna internazionale di arte visiva “Matera l’Arte che Unisce 2.0”.

La mostra, curata da Maristella Trombetta, resterà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 31 dicembre 2025.

Facies esplora il volto come luogo di identità, memoria e relazione universale.

Il titolo richiama il latino facies, che indica non solo il volto, ma anche l’apparire del mondo e l’espressione dell’anima.

Il progetto si concentra sul Mediterraneo, come scrive nella sinossi la curatrice Maristella Trombetta:

“Il Mediterraneo, mare di passaggi e di ritorni, ha raccontato la propria storia soprattutto attraverso i volti delle sue genti.

Nei tratti somatici dei popoli che lo abitano si sedimentano secoli di incontri, di migrazioni, di mescolanze.

In quei lineamenti — nella curvatura di un naso, nel colore di una pelle, nella profondità di uno sguardo — si legge la cartografia di un’antica commixtio, una genealogia comune che supera ogni confine e restituisce alla differenza il suo fondamento umano.”

Matera, con il suo territorio ricco di insediamenti rupestri, diventa la cornice ideale del progetto, offrendo una prospettiva unica sul suo affascinante sottosuolo, spesso definito “la città nella città”.

L’installazione, realizzata da Paolo De Santoli, presenta volti modellati in ceramica, disposti come un coro silenzioso sulla sabbia.

Ogni figura, pur diversa, contribuisce a un insieme organico che riflette la fisionomia collettiva dell’umanità.

Il blu minerale delle opere evoca la memoria del mare e dell’inconscio, mentre la terra che le accoglie rimanda al ciclo di nascita e sepoltura, incarnando la continuità tra passato e presente.

Il motto della mostra, “Eadem facies, eadem gens” – stessa faccia, stessa umanità – invita a riconoscere nell’altro la parentela profonda che unisce tutti gli esseri umani.

In questo progetto, l’arte diventa risonanza universale, collegando individualità e collettività attraverso la forma del volto.

Il progetto gode del patrocinio di: Ministero della Cultura, Regione Basilicata, Consiglio Regionale della Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, APT Basilicata, Camera di Commercio della Basilicata e Rete Fotografia.

All’inaugurazione parteciperanno, oltre alle autorità locali, gli organizzatori Carla Cantore (presidente) e Antonello Di Gennaro (direttore artistico del MIP), la curatrice Maristella Trombetta, la responsabile di MateraSum Ipogei Antonella Caruso e l’artista protagonista del progetto Paolo De Santoli.

MOSTRA
Artisti: Paolo De Santoli
Titolo: Facies
Curatore: Maristella Trombetta
Rassegna: Matera l’arte che unisce 2.0
Direttore Artistico: Antonello Di Gennaro
Organizzazione: MIP – Matera International Photography APS -ETS
Spazio espositivo: MateraSum Ipogei Recinto XX Settembre 7, 75100 Matera
Vernissage: 8 novembre 2025 ore 18.30
Periodo: 9 – 31 dicembre 2025
Apertura: lunedì/giovedì 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Sabato, domenica e festivi orario continuato 10:00 – 18:00
Per informazioni: www.ipogeomaterasum.com – www.materainternationalphotography.com
Ref. Antonello Di Gennaro 393-6500200

Paolo De Santoli (Terlizzi, 1956) è artista, docente e promotore culturale.

Attivamente interessato alle problematiche di arte e design, unisce la ricerca visiva alle tecniche artigiane mediterranee, privilegiando materiali come legno, ferro e argilla.

Si definisce “Homo Faber”.

Ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti ed è stato grafico per l’immagine del gruppo Calabrese Veicolindustriali.

Come docente di Discipline Pittoriche, ha insegnato nei Licei Artistici di Brindisi, Matera e attualmente a Corato.

È operatore e coordinatore dello spazio d’arte Ra Comunicazione Totale, con cui ha promosso numerose operazioni di arte contemporanea, tra cui le collezioni BaccoBaldo fra lumi e fumi e Il Gallo nel piatto, le rassegne Federico, i cavalieri, i legamenti incrociati, De La Ceramica d’Apulia, EdicolaRaRa, MurgiAmo in tutti i sensi, e il parco scultura La Quercia dei 99 cavalieri.

Espone regolarmente dal 1972 in Italia e all’estero, con numerose mostre personali e collettive, e le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

È incluso nella pubblicazione Pittura contemporanea in Italia meridionale 1945-1990, a cura di Massimo Bignardi (Electa).

Dal 2005 porta avanti la ricerca sui Cavalieri Raggianti, lampade-scultura evocative, ironiche e dissacranti, basate su recupero, riuso e riciclo. Queste opere uniscono tecniche artistiche tradizionali e sperimentazione luminosa, opponendosi all’omologazione e aprendo spazi di fantasia e poesia.

I Cavalieri Raggianti sono stati esposti, tra gli altri, all’Ospedaletto dei Crociati e al Torrione Passari di Molfetta, a Castellaneta (Taranto), nel Castello Marchione di Conversano, nei castelli svevi di Bari, Trani, Barletta e Castel del Monte, e nel complesso delle chiese rupestri San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù a Matera, con la mostra Cavalieri Raggianti, custodi dei sensi.

Una parte significativa del suo lavoro riguarda anche la ceramica: collaborazioni e installazioni sul tema delle forme tradizionali (vasi, recipienti e manufatti popolari) testimoniano il suo interesse per il rapporto tra arte e artigianato.

In mostre come RECIPĔRE, al Museo della Città e del Territorio di Corato, ha partecipato insieme ad altri artisti-designer terlizzesi.

In esposizioni collettive e personali, De Santoli esplora il confine tra tradizione e contemporaneità, utilizzando materiali “poveri”, spazi urbani e rurali, e la ceramica come memoria e superficie. Le sue opere sono state descritte come “poesia della ceramica”.

Paolo De Santoli rappresenta una figura significativa della scena artistica contemporanea, capace di riflettere sul territorio con sensibilità e di mantenere uno sguardo aperto alla contemporaneità.

Di seguito la locandina con i dettagli.