Le Aziende del Servizio Sanitario Regionale intervengono congiuntamente sulla tematica delle liste d’attesa per rappresentare il lavoro sinergico garantito negli ultimi mesi nell’ambito del Tavolo Tecnico permanente istituito presso l’Assessorato Politiche della Persona, al fine di evitare narrazioni prive di fondamento oggettivo e potenzialmente dannose per la fiducia dei cittadini e per la percezione del sistema.
Scrivono in un comunicato le Aziende del Servizio Sanitario Regionale:
“I dati ufficiali analizzati dal Tavolo, che monitora con meticolosa frequenza l’andamento del sistema, mostrano infatti risultati incoraggianti: in soli quattro mesi, l’impegno congiunto delle Aziende del SSR ha innescato una decisa inversione di tendenza, smentendo l’idea di Piano di Governo delle liste d’attesa privo di efficacia.
Il Tempo Medio di Attesa Ponderato (TMAP), l’indicatore più fedele alla percezione del cittadino poiché calcolato in base ai volumi reali di richiesta, ha registrato una riduzione significativa del 14,3%, passando da 168 a 144 giorni.
Questo miglioramento è la diretta conseguenza di un incremento complessivo dei volumi di attività erogata pari al 10%, a dimostrazione che le risorse economiche aggiuntive stanziate per le prestazioni sono state impiegate efficacemente per aumentare la capacità produttiva del sistema.
La concretezza del successo è certificata anche dalla drastica riduzione delle criticità: su 117 prestazioni monitorate, ben il 92% (107 prestazioni) è oggi accessibile con un tempo di attesa minimo entro il benchmark di 120 giorni, limite massimo stabilito per le classi di priorità P (programmabile).
Risultati tangibili si riscontrano in particolare sulle prestazioni storicamente più critiche, dove l’aumento di produttività ha portato a un crollo notevole del tempo medio ponderato: la Mammografia è passata da 279 a 155 giorni, la Visita Ginecologica da 100 a 57 giorni, la RM addome da 210 a 166 giorni e l’Ecografia mammella da 278 a 180 giorni.
È un dato fondamentale che tutte le predette prestazioni abbiano oggi almeno una prima disponibilità nel territorio regionale sotto i 120 giorni.
Tali numeri sono la prova tangibile che le assegnazioni di nuovi finanziamenti sono basate su un’analisi dettagliata dei fabbisogni e si traducono in prestazioni reali a vantaggio dei cittadini, rendendo contraddittoria qualsiasi critica mossa proprio sull’utilizzo di risorse aggiuntive.
La Regione ha agito con la massima trasparenza, pubblicando gli atti di quantificazione delle prestazioni ambulatoriali necessarie in base all’analisi dei reali arretrati.
In questo contesto di trasparenza operativa e di miglioramento documentato, è fondamentale ribadire l’esigenza di un impegno incondizionato da parte di tutti gli erogatori di prestazioni sanitarie, inclusi i soggetti privati accreditati, che sono chiamati ad esporre in maniera chiara e completa le agende nel CUP unico regionale, accessibile telefonicamente o tramite la semplice piattaforma digitale Salute Basilicata.
Tale obbligo non è un capriccio burocratico, ma la garanzia fondamentale – come previsto dalla normativa nazionale sul Governo delle Liste d’Attesa – che il sistema sia equo e verificabile per tutti i cittadini e che i volumi siano in linea con gli standard delle strutture.
In tale ottica, il messaggio veicolato da tutti gli attori del servizio sanitario regionale dovrebbe contribuire all’obiettivo unico di migliorare non soltanto l’erogazione dei servizi al cittadino, ma anche la percezione positiva verso l’organizzazione del servizio nel suo complesso.
La paventata interruzione nell’erogazione di prestazioni per superamento dei tetti di spesa mal si coniuga con il mancato utilizzo delle risorse economiche aggiuntive assegnate su ben 117 prestazioni in lista di attesa, sollevando legittime domande sulle priorità: è imprescindibile effettuare le prestazioni necessarie al sistema, evitando di finanziare attività non in sofferenza.
Le Aziende del SSR – guidate dall’assessorato regionale – continueranno il percorso intrapreso, concentrandosi quindi sulle prestazioni oltre soglia nell’ambito delle prestazioni ambulatoriali, nell’ottica di un efficace servizio al cittadino.
Parallelamente, come programmato, sarà attuato un puntuale monitoraggio della presa in carico del paziente, con individuazione e intervento sulle cause reali che determinano la mobilità passiva, sin dalle prestazioni ambulatoriali erogate in un qualunque punto di accesso, pubblico o privato, del Sistema Sanitario della Basilicata”.





















