Ancora oggi, le diseguaglianze di genere nel mondo del lavoro, lo sbilanciamento tra carichi di cura e vita professionale a sfavore delle donne, l’insufficienza o l’assenza dei servizi per la prima infanzia condizionano la vita e il benessere delle madri.
Non sorprende se la natalità tocca il minimo storico con solo 1,18 figli per donna e che il 20% delle donne smette di lavorare dopo essere diventata madre.
In Italia le madri sono sempre più sole e penalizzate, e quelle che si trovano spesso ad affrontare ulteriori difficoltà in termini di supporto sociale e stabilità economica sono le mamme single: poco più di 1 mamma single su 2, tra i 25 e i 34 anni, lavora.
Questi sono solo alcuni dei dati raccolti nella nostra 10ma edizione di “Le Equilibriste – La maternità in Italia 2025”, il rapporto che ogni anno traccia un bilancio sulle sfide e gli infiniti equilibrismi che le donne in Italia devono affrontare quando scelgono di diventare mamme e i dati sulla maternità.
Come ogni anno, lo studio include anche l’Indice delle Madri, elaborato dall’ISTAT per l’Organizzazione, una classifica delle Regioni italiane dove per le mamme è più facile o difficile vivere.
L’indice è il risultato di un’analisi basata su 7 dimensioni: Demografia, Lavoro, Rappresentanza, Salute, Servizi, Soddisfazione soggettiva e Violenza, per un totale di 14 indicatori da diverse fonti del sistema statistico nazionale.
Anche quest’anno, l’Indice riporta la Provincia Autonoma di Bolzano in cima ai territori amici delle madri, seguita da Emilia-Romagna e Toscana.
Una menzione particolare in questa edizione va fatta per l’Umbria che occupava la nona posizione nella scorsa edizione e che quest’anno si attesta al 4° posto.
Peggiora in modo significativo la regione della Valle d’Aosta, che scende dal quinto posto della scorsa edizione al sedicesimo nell’attuale.
Sebbene rispetto all’anno precedente, la situazione italiana sia migliorata sia in termini assoluti, le regioni del Mezzogiorno, continuano a posizionarsi tutte al di sotto del valore di riferimento italiano, con alcune particolarmente lontane dal target.
Fanalino di coda, come nella scorsa edizione, risulta la Basilicata, preceduta in fondo alla classifica da Campania, Puglia e Calabria.