Prezzo gas alle stelle, possibili conseguenze sulle bollette: i dettagli

L’attacco israeliano ai capi militari e ai siti nucleari iraniani ha causato una guerra tra i due Paesi, destabilizzando il Medio Oriente e quindi i mercati energetici.

Il petrolio, ma soprattutto il gas, sta subendo le conseguenze dirette di questa guerra.

I mercati europei, dipendenti dalle importazioni di gas dai Paesi del Golfo, sono particolarmente sensibili.

Il gas fa sapere quifinanza ha raggiunto e superato i 38 euro al megawattora sul mercato di Amsterdam, quello di riferimento, crescendo dell’1,6% in poche ore.

Un balzo che potrebbe avere effetto sulle bollette estive, ma anche su quelle del prossimo inverno.

Un aumento del prezzo del gas potrebbe portare a una crescita del costo dell’energia elettrica, specialmente in questo periodo.

Molte parti d’Italia stanno infatti subendo un’ondata di caldo anomalo, che ha portato a un picco dei consumi per il raffreddamento degli edifici.

Un aumento dei costi dell’energia in questo momento potrebbe quindi pesare molto sui consumatori.

I primi effetti dei consumi si sono visti nel fine settimana del 14 e 15 giugno a Torino, dove si sono verificati diversi blackout in giornate con temperature che hanno raggiunto i 35 gradi.

A essere esposti sono soprattutto i consumatori che hanno scelto tariffe a prezzo variabile, che vengono maggiormente influenzate dalle fluttuazioni di mercato.

Grazie al mercato libero però, è sempre possibile cambiare il proprio contratto o il fornitore di energia elettrica in pochi giorni, per difendersi dai rincari.

Oltre alle bollette dell’elettricità, un picco del prezzo del gas nei mesi estivi potrebbe avere effetto anche sull’inverno.

A giugno, luglio e agosto infatti, quando i riscaldamenti di praticamente ogni edificio in Italia sono spenti, il nostro Paese acquista comunque grandi quantitativi di gas naturale per riempire le proprie scorte.

Un’operazione molto importante specialmente nel 2025, visto che in inverno il livello di riempimento delle scorte di gas è sceso sotto al 35%.

Se i prezzi del gas dovessero aumentare molto nei mesi estivi, questo comporterebbe una maggiore difficoltà nel sopperire a eventuali picchi di domanda di gas in inverno.

In questo modo, paradossalmente, un aumento dei prezzi in piena estate potrebbe finire per ripercuotersi sui consumatori mesi dopo, nei periodi più freddi dell’anno.

La ragione per cui la guerra tra Israele e Iran sta causando questa incertezza non è semplice come appare.

L’Iran non esporta petrolio o gas in Europa e gli attacchi alle sue infrastrutture energetiche non comportano direttamente un’interruzione delle forniture.

I mercati però reagiscono comunque acquistando molto gas e petrolio a causa della posizione strategica dell’Iran. Il Paese infatti controlla lo stretto di Hormuz, che collega il Golfo Persico al resto del mondo.

Paesi come gli Emirati Arabi, il Qatar e il Kuwait dipendono da questo passaggio per esportare il proprio petrolio e il proprio gas naturale al mondo.

Se l’Iran dovesse bloccare lo stretto, potrebbe causare una crisi energetica mondiale.

L’Italia è particolarmente esposta a questo pericolo.

Nel 2024, il 44% del gas naturale importato dal nostro Paese proveniva dal Qatar, a seguito degli accordi che hanno sopperito alla fine delle forniture provenienti dalla Russia.