Basilicata, lavoratori TIS: “È l’ora di dire basta all’arroganza di chi sta marciando da anni con le nostre vite”. Ecco cosa sta succedendo

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Federazione Basilicata USB:

“Da parte dell’assessore Casino con la dichiarata disponibilità a cercare una soluzione diversa ci saremmo come minimo aspettato la convocazione di un  incontro per esaminare le prospettive che il nuovo piano di inclusione sociale 2021/2027, le nuove disponibilità di fondi rivenienti dal piano nazionale di ripresa e resilienza e un migliore utilizzo delle somme a disposizione potessero portare  finalmente all’avvio di un piano di occupazione.

Da un migliaio di posti di lavoro riconducibili al lavoro e alle finalità demandate al consorzio di bonifica su base volontaria da parte degli addetti e favorendo chi ha già maturato maggiore esperienza.

Dall’assunzione anche a tempo determinato negli enti locali e sub regionali prevedendo una selezione riservata ai lavoratori impegnati nei progetti assumendosi i costi almeno per le somme già utilizzate, somme che in minima parte vengono utilizzate per i sussidi.

Per fare l’ultimo esempio per una proroga di 6 mesi per 486 addetti il costo si aggira su un milione e 700 Mila Euro, la somma impegnata è di quasi tre milioni.

Centinaia di migliaia di euro previsti per orientamento al lavoro, competenze digitali, formazione sulla sicurezza: vogliamo provare a contabilizzare quanti corsi di formazione sono stati tenuti ai TIS sugli stessi argomenti in questi vent’anni di utilizzo senza mai un riconoscimento di un titolo formale?

Davvero è l’ora di dire basta all’arroganza di chi sta  marciando da anni con le vite di questi “esclusi” dal consesso civile, che questo è la loro declinazione sociale e non quella di lavoratori che rivendicano stabilità e dignità.

Inoltre vorremmo conoscere il destino dei 26 TIS scomparsi dall’elenco rispetto a quelli coinvolti a luglio 2022.

La USB chiede il blocco del “nuovo” progetto e la convocazione immediata di un tavolo di confronto e chiama tutti i lavoratori alla mobilitazione immediata“.