Basilicata, bollette luce e gas: aumentano i costi anche fino a 3 EURO al Kwh o al metro cubo ed ecco come lo comunicano le compagnie! La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa del Presidente ADOC, dott. Canio D’ANDREA.

Il dott. Canio D’ANDREA porta alla luce questo problema:

“Molti consumatori e utenti ci comunicano di subire la modifica delle condizioni contrattuali (prezzo a metro cubo o KWh) del proprio contratto, sia esso di energia sia esso di gas, attraverso delle semplici comunicazioni via mail.

Molto spesso queste comunicazioni non vengo recapitate all’intestatario della fornitura o perché le compagnie venditrici hanno indirizzi sbagliati o perché vengono catalogate come spam e quindi eliminate senza nemmeno essere lette dal destinatario.

In assoluto ogni modifica contrattuale deve essere notificata in modo certo dalle compagnie al titolare dell’utenza e accettata da quest’ultimo.

Bellamente le compagnie fanno come credono a loro e come fa comodo alle stesse per cui queste modifiche, che sono in sostanza in tutti i casi aumento dei costi, non sono fatte conoscere all’utente debole- consumatore.

Quindi quest’ultimo nemmeno per posta ora riceve nulla e molte di queste email non vengono recapitate all’indirizzo giusto.

Alcune finiscono nel cosiddetto spam, in sostanza il consumatore non viene avvisato della modifica contrattuale per cui si trova a dover patire dei costi superiori della materia prima anche fino a 3 EURO al Kwh o al metro cubo.

Abbiamo interessato su questo problema ARERA – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – ma il presidente di Arera, il sig. BESSEGHINI, ci ha comunicato che la stessa ARERA si sta interessando a questo fenomeno.

Le associazioni dei consumatori sono convinte che qualsiasi modifica contrattuale deve essere notificata alla controparte in maniera certa quindi o con una Raccomandata o con PEC quindi qualsiasi notificata fatta in maniera difforme non ha valore.

Ma siamo anche convinti che, in generale, non possiamo portare le compagnie colpevoli di simile atteggiamento in tribunale.

Siamo convinti che BESSEGHINI deve decidere in maniera rapida su tali comportamenti spregiudicati messi in atto dai venditori e decidere favore dei consumatori senza fare “il pesce in barile” ossia “Mostrare di non vedere e non sentire nulla, di non accorgersi di quello che accade intorno”.

Dalle nostre parti si dice anche: “mentre il medico studia la cura, il paziente muore”.

Consumatori italiani meditate ….. meditate bene!”.