AD OLIVETO LUCANO, UN’ANTICA ARTE, POTREBBE TRASFORMARSI IN OPPORTUNITÀ DI LAVORO

“Arte Pastorale di Intaglio del Legno” è questo il nome del progetto che ha come obiettivo il rilancio della figura professionale dell’intagliatore.

Appoggiata e condivisa da cittadini e istituzioni, l’iniziativa è stata lanciata dal Comune e dalla Pro Loco “Olea” di Oliveto Lucano (MT).

Il mestiere dell’intagliatore sta scomparendo e quelli rimasti sono maggiormente anziani.

L’idea dell’amministrazione comunale e della Pro Loco, illustrata nel corso di una tavola rotonda avvenuta lo scorso 9 dicembre, è quella di avvicinare i giovani a questo mondo che potrebbe trasformarsi in una grande opportunità di lavoro.

Saveria Catena, presidente della Pro Loco “Olea” ha illustrato la volontà di realizzare un laboratorio per l’intaglio del legno per arrivare, in un secondo momento, alla costituzione di una cooperativa da parte dei soggetti interessati che potranno contare sull’appoggio delle istituzioni.

Il Presidente del Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, Mario Atlante, ha fatto sapere tramite il consigliere comunale Giacomo Spinelli, che l’ente è disposto a mettere a disposizione un locale della falegnameria del Parco per lo svolgimento dei laboratori.

La stessa presidente dell’Associazione “Legno Massello”, Katia Anneto ha accettato il ghiotto invito di Atlante proponendo pacchetti didattici pensati per le scolaresche che ogni anno si recano in visita al Parco.

Soddisfatto anche Antonio Romano, sindaco di Oliveto Lucano, che ha sottolineato:

“L’input è stato dato, ora tocca alle comunità e ai giovani mettersi in gioco e andare avanti”.

Il progetto infatti, anche se nasce da Oliveto, interessa tutti i comuni limitrofi.

Il vicesindaco di Accettura, Antonio Trivigno, ha ribadito che oggi nel suo comune sono presenti numerosi intagliatori e il paese conosciuto in tutto il mondo per “il Maggio di San Giuliano” ha un legame antichissimo con questo materiale.

L’arte di intagliare il legno affonda le radici nel passato di  questi territori e il professor Genuario Belmonte, Ordinario di Museologia Scientifica all’ Università del Salento, ha concentrato le ricerche sulle cucchiaie di legno lucane, molte delle quali accomunate dall’intaglio di un galletto sull’estremità superiore.

Il frutto del suo lavoro è stato raccolto all’interno di un calendario\monografia 2018, ricco di foto e didascalie.

Per il prof. Belmonte:

“Bisogna fare delle cucchiaie l’elemento identitario delle nostre aree”.

Rocco Franciosa, presidente Unpli Basilicata, per quanto riguarda l’idea di estendere questi laboratori di intaglio anche alle scuole ha fatto sapere che:

“Per il futuro, come Unpli, abbiamo lanciato un appello al Miur affinchè possiamo interfacciarci con il mondo della scuola attraverso la sottoscrizione di un protocollo”.

Leonardo Lozito, Direttore del Gruppo Archeologico Lucano e Vice Direttore Gruppi Archeologici d’Italia ha parlato delle origini della cucchiaia a Petre de la Mola e del significato che a esse veniva attribuito.

Infine preziose sono state le testimonianze degli intagliatori presenti che hanno cercato di trasmettere con i loro interessanti racconti la passione e la maestria che si cela dietro a ogni opera realizzata.

Dopo l’incontro, avvenuto all’interno della nuova sala consiliare, è seguita la visita all’antico frantoio della famiglia Sica all’interno del quale è stata allestita una mostra con oggetti di legno.

Di seguito alcune foto dell’evento: