Realtà del settore aerospaziale non investe in Basilicata, compromesso il futuro di un’intera generazione! Ecco cosa è successo

“La Regione ha il dovere di chiarire la vicenda del mancato investimento in Valbasento della americana Exos Aerospace Systems & Technologies.

Lo deve soprattutto ai tanti giovani diplomati e laureati che ogni anno lasciano la nostra regione per mancanza di opportunità”.

È quanto dichiara il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Francesco Carella, secondo cui:

“non può passare sotto silenzio il fatto che un’importante realtà del settore aerospaziale abbia dirottato il suo investimento per la realizzazione di razzi riutilizzabili in Piemonte perché in Basilicata, secondo le ricostruzioni giornalistiche, avrebbe trovato interlocutori istituzionali poco attenti.

Il presidente Bardi e l’assessore Cupparo facciano luce sulla questione e individuino le responsabilità del caso.

Se dovessero emergere delle responsabilità politiche o amministrative saremmo al paradosso di una regione che, anziché attrarre imprenditori e investimenti in settore innovativi per dare risposta a migliaia di disoccupati scolarizzati, fa scappare i potenziali investitori.

In un momento come questo un investimento di questa portata – si parla di 350 posti di lavoro a regime e 45 tecnici prevalentemente ingegneri – sarebbe stato una boccata d’ossigeno per la Valbasento e una straordinaria opportunità per tanti disoccupati locali.

Del resto, è utile ricordare che la Basilicata conta già un importante insediamento nel settore aerospaziale e che ci sarebbero pertanto le condizioni per immaginare un vero e proprio distretto tecnologico dell’aerospazio, anche cambiando la destinazione d’uso di alcune infrastrutture localizzate in Valbasento come la pista Mattei.

In attesa dei necessari chiarimenti della Regione, il nostro auspicio è che ci siano le condizioni per far cambiare idea alla Exos con il coinvolgimento delle parti sociali e imprenditoriali.

La Basilicata post Covid non può permettersi di rinunciare a nuovi investimenti, altrimenti corriamo il rischio di aggravare ulteriormente il processo di desertificazione industriale che nel corso degli anni passati ha distrutto posti di lavoro e compromesso il futuro di un’intera regione”.