Riceviamo e pubblichiamo una nota dal WWF:
“Quanto sta succedendo a Metaponto merita molta attenzione.
Il ripristino della legalità attraverso il sequestro di attività abusive in ambito demaniale (è di ieri la notizia di un campeggio non autorizzato ma già nelle scorse settimane i Carabinieri interventi analoghi c’erano stati in altri contesti) va ben oltre il semplice richiamo al rispetto della legge ed assume anche un valore simbolico a seguito dell’incendio doloso che recentemente ha colpito la riserva naturale statale.
L’azione dei Carabinieri Forestali in difesa del patrimonio di tutti rappresentato dal demanio non va considerata solo come la repressione degli illeciti compiuti da alcuni, ma come l’affermazione dell’interesse collettivo alla tutela dell’ambiente e del paesaggio oltre che del rispetto verso la stragrande maggioranza dei cittadini che non avendo commesso abusi giustamente non può accettare che si tolleri l’attività illegale di chi trae profitto proprio da questi beni comuni.
I Carabinieri Forestali, che a Metaponto gestiscono anche la riserva naturale statale, sono stati ingiustamente oggetto di critiche sulla gestione di questa.
Certo tutto è perfettibile, ma anziché riflettere sulle motivazioni di un incendio doloso, connesse all’attività ferma svolta proprio dai Carabinieri, discutere del fatto che il sottobosco sarebbe stato poco curato e quindi avrebbe favorito l’incendio nasconde certamente interessi e palesa ignoranza.
Nasconde interessi perché distrae dal punto centrale della questione costituito dalla dolosità dell’azione incendiaria.
Palesa ignoranza perché non sa che una riserva naturale, specie se statale, deve essere mantenuta per quanto possibile nella sua naturalità spontanea; una riserva naturale non si gestisce come un giardino pubblico, le funzioni di questa sono strettamente legate alla conservazione dell’ecosistema e quindi la gestione dev’essere a questo funzionale.
Un’azione come quella in essere dei Carabinieri, sia come Ente gestore della riserva che come azione di polizia giudiziaria, deve dunque sentire il pieno sostegno della collettività tutta.
La legalità, sia essa contro l’abusivismo che contro gli incendi dolosi, si afferma anche attraverso l’isolamento sociale e la condanna di questi comportamenti.
Ed è per questo che il WWF non solo intende fare sentire la propria voce riservandosi di intervenire come parte civile nei procedimenti penali che si apriranno ma chiede a tutti, in particolare alle Istituzioni territoriali, di non fare mancare la propria”.