“Le emergenze ambientali in Basilicata, in questi anni, hanno costituito una vera e propria piaga”. A dirlo…

“Destano non poche preoccupazioni le notizie apprese dalla stampa, circa le condizioni organiche ed organizzative in cui si trova ad operare l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Basilicata.

Mancanza di personale, disorganizzazione, sfiducia, carenza di professionalità, sono soltanto alcune delle gravi criticità che emergono dal quadro inquietante, che fotografa lo stato di fatto di questo fondamentale ente strumentale della nostra regione”.

Queste le parole del vice presidente del Consiglio regionale di Basilicata, Vincenzo Baldassarre (Idea) che aggiunge:

“Siamo convinti che la risoluzione dei problemi che attanagliano l’Arpab, devono essere al centro dell’azione politica e amministrativa del governo regionale, soprattutto perché le emergenze ambientali in Basilicata, in questi anni, hanno costituito una vera e propria piaga per la nostra terra, la peggiore insieme alla mancanza di lavoro e allo spopolamento.

Per tale motivo, bisogna immediatamente dare compimento al progetto masterplan, per il rilancio e il potenziamento dell’Arpab, innanzitutto mediante l’assunzione a tempo indeterminato e strutturato, di tutte le necessarie professionalità utili al suo funzionamento.

Risulta quindi necessario dare inizio alle procedure concorsuali per assumere il personale necessario per completare la pianta organica, e non più servirsi di agenzie di lavoro interinale per la somministrazione di professionalità occasionali e a tempo determinato.

Siamo convinti, che il presidente Bardi, il nuovo governo regionale e soprattutto l’assessore all’ambiente Gianni Rosa, sapranno nel più breve tempo possibile risolvere i problemi che ingessano di fatto l’operato dell’Arpab.

Una nuova stagione inizierà presto anche per chi è deputato a sorvegliare, monitorare e tutelare l’ambiente della nostra regione.

Non sono più ammissibili carenza di personale, di strumentazione e tecnologia, di organizzazione e di professionalità che rendono l’Arpab tanto inefficiente, quanto inefficace”.