Con i soldi dell’elemosina vince 300000 euro e dona parte dei soldi alla Caritas: “il bene ricevuto va restituito”. Ecco la storia di Tiziano

Da povero a ricco (o almeno molto benestante) in pochi istanti. Per poi fare il percorso inverso. Finché il destino non ha deciso di riservargli l’ultima sorpresa.

È la storia di Tiziano, un 63enne di Jesi che nel settembre 2020 ha vinto 300mila euro (240 al netto delle tasse) grazie a un “Gratta e Vinci” acquistato con i soldi dell’elemosina.

A raccontare questa storia di grande altruismo è today che nel dettaglio specifica:

“Da qualche anno, dopo essere finito in ristrettezze economiche, l’uomo si esibiva al semaforo. Tant’è che nella cittadina delle Marche era conosciuto come “l’uomo col cappello volante” per la sua abitudine di lanciare in aria il cappello e riprenderlo al volo.

Baciato dalla dea bendata Tiziano si era visto sequestrare tutto l’importo dopo la denuncia di un parente che temeva fosse stato circuito da qualcuno e non fosse capace di gestire tutti quei soldi. Acqua passata in ogni caso perché qualche giorno fa, come ha annunciato il suo legale, è arrivato il dissequestro della somma.

“Ero amareggiato e deluso, perché non capivo il motivo per il quale la vincita – nel frattempo convertita in assegni circolari – fosse stata congelata e non potessi più disporne” racconta l’uomo al quotidiano CentroPagina.

Il legale ha invece fatto sapere che la procura ha esaminato tutta la documentazione con le spese fatte dall’uomo dopo la vincita tra cui “il pagamento di 60mila euro di tasse della relativa vincita, 5.000 euro di debiti e multe maturati nel periodo dell’indigenza e persino una donazione alla Caritas per sdebitarsi dei servizi che l’istituto gli aveva messo a disposizione quando era in difficoltà”.

Si è così scoperto che Tiziano aveva deciso di donare una parte di quella somma a chi l’aveva aiutato nel momento più difficile.

Un gesto certamente non da tutti.

“Dovevo sdebitarmi”, ha commentato lui, “il bene ricevuto va restituito. Che Dio vi benedica tutti. La mia vita comunque non cambia: resterò con mia madre, ultraottantenne e malata, che ha bisogno di me.

Uscirò con i soliti amici e una volta l’anno vado a Loreto, a ringraziare.

Sono molto credente e quello che mi è successo dimostra che non bisogna perdere la fede”.

Un grande gesto a cui, purtroppo, non si è abituati ma che dimostra quanto bene ci sia ancora nell’umanità.