Chiusura psichiatria a Matera: “scelta affrettata”, a dirlo…

“La chiusura dal 1 luglio p.v. del reparto di psichiatria del Madonna delle Grazie di Matera non è questione che può essere riportata con superficialità estrema, come invece fa l’assessore Leone, a semplice provvedimento in linea con l’attuale piano sanitario regionale (cosa non vera), anche perché, se fosse così, non si capirebbe il motivo per il quale lo stesso Leone ha bloccato la radioterapia a Matera, anch’essa prevista dal piano sanitario regionale”.

E’ quanto afferma il capogruppo in Consiglio regionale del Partito democratico Roberto Cifarelli che aggiunge:

“Non so se Leone ci fa o ci è forse andrebbe meglio spiegato ciò che è avvenuto.

In data 11 giugno 2019 il dottor Guarino, direttore del Centro di salute mentale, persona dalla serietà e professionalità indiscusse e che negli anni ha avviato e diretto strutture di grande qualità come il Rems di Tinchi, inviava formale nota al direttore generale, Polimeni, mediante la quale proponeva le modalità per affrontare l’emergenza di personale del reparto di psichiatria senza prevedere alcuna chiusura né del reparto di Policoro e tanto meno di quello del Madonna delle Grazie.

Il direttore generale dell’Asm, invece, inopportunamente e con una giustificazione risibile (i lavori da effettuarsi al pronto soccorso del nosocomio materano, al momento neanche appaltati), comunicava la chiusura del reparto di psichiatria di Matera e lo spostamento del personale medico ed infermieristico in quello di Policoro.

Leone vuol farci credere che non ne sapeva nulla? Che ha subìto la decisione insieme a tutti i materani?

La vicenda della radioterapia ci fa pensare che l’assessore sia ben informato su ciò che accade nell’Asm e che indirizzi puntualmente e puntigliosamente le attività della dirigenza della azienda, tanto da far ignorare, a proposito di atti del precedente governo regionale, quanto previsto dalla dgr n.779 del 26.07.2017 con la quale viene previsto che ‘dove è prevista una sola struttura complessa per disciplina, la sede della stessa dovrà coincidere con quella del plesso ospedaliero con livello di complessità gerarchicamente superiore.

La questione politica di fondo è che il neo assessore alla salute della Regione Basilicata non ha chiaro, e con lui tutto il cosiddetto governo del cambiamento capeggiato dal presidente Bardi, cosa ha in mente per la sanità lucana, perché, dalle sue visite agli ospedali della Basilicata da che si è insediato, non ha fatto altro che generare confusione e quindi preoccupazione.

In queste poche settimane Leone è stato colto da dichiarite acuta: è stato il neo assessore che in visita all’ospedale di Tinchi ha annunciato la necessità di dotare la struttura pisticcese del centro di riabilitazione allertando così i tricaricesi, nonché la nascita, a Policoro, degli ospedali riuniti della Magna Grecia; è stato sempre lui che ha annunciato l’abbandono del progetto della radioterapia a Matera;

è stato ancora lui a denunciare le condizioni dell’hospice di Stigliano ed il suo trasferimento a Policoro;

ancora lui che con un colpo di bacchetta magica ha inviato in dote al suo collega di partito Piro un nuovo medico a Lagonegro;

ed è sempre lui che è ha rassicurato dopo l’allarme per la chiusura del nuovo punto nascite di Melfi.

Tutte dichiarazioni personali e neanche concordate con la sua maggioranza se è vero, come è vero, che esponenti della sua stessa maggioranza presentano mozioni in Consiglio per far riprendere l’iter per la costruzione del bunker della radioterapia al Madonna delle Grazie. Immagino che neanche il presidente Bardi sia informato di tutto questo (a patto che lui conosca dove si trovano gli ospedali lucani).

Inutile che Leone si trinceri dietro il solito ‘è colpa di quelli di prima’. Dica la verità sulla chiusura del reparto di psichiatria a Matera. ‘Quelli di prima’ hanno mantenuto un sistema sanitario, certamente da migliorare tantissimo, su un territorio di 10.000 kmq con soli 570.000 abitanti. Che ci siano problemi di carenza di personale era risaputo.

Da che sono consigliere regionale, mi sono battuto per mantenere sempre alta la qualità dei nostri ospedali, combattendo per evitare qualsiasi chiusura di reparti di Policoro, a Tinchi, come a Stigliano e Tricarico senza propendere per chiusure o atti unilaterali. Non credo sia la stessa cosa che sta facendo il nostro assessore Leone.

La verità  è che questo modo di fare crea confusione e smarrimento e danneggia la sanità lucana. Di fronte a questi pasticci comunicativi e scelte affrettate lo stesso personale medico preferirà migrare in altre strutture.

Si rende necessario quanto prima un confronto in Consiglio regionale in modo da poter, finalmente, fare chiarezza su quello che pensa il nostro neo assessore”.