Basilicata, salute e ambiente: approvato il progetto per definire i potenziali rischi ambientali. I dettagli

La Commissione di coordinamento regionale del Progetto ‘LucAs. Lucani fra ambiente e Salute’ composta dagli assessori Cosimo Latronico e Francesco Fanelli e dai direttori generali all’ambiente e alla salute, Roberto Tricomi e Francesco Bortolan, ha approvato questa mattina in Regione il progetto esecutivo del Progetto stesso.

Lo Studio integrato per definire e correlare i potenziali rischi ambientali allo stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree attenzionate è finanziato con 25 milioni in 5 anni nell’ambito degli accordi con Total, Eni, Mitsui e Shell e ha anche che ha anche ricevuto l’approvazione da parte del Comitato tecnico scientifico.

Saranno analizzate tutte le emergenze ambientali della regione, con monitoraggi approfonditi nelle otto aree di maggiore rischio (SIN Tito Scalo, SIN Ferrandina, SIN Pisticci, Val D’agri-Cova, Valle del Sauro-Tempa Rossa, Pollino-Area Nordoccidentale, Centro Enea-Trisaia, Termovalorizzatore Rendina (Itm); Cementificio Barile e Matera; Ferriera di Potenza; Valle del Mercure).

Il Progetto prevede inoltre un’attività di sorveglianza sanitaria ad ampio spettro finalizzata all’attivazione di politiche per la salute attive diffuse sul territorio.

Hanno preso parte questa mattina alla riunione della Commissione di coordinamento regionale il Capo di Gabinetto, Michele Busciolano e il responsabile tecnico scientifico del Progetto Rosanna Cifarelli che hanno illustrato le attività proposte dal partner del Progetto.

Queste, nel dettaglio delle attività previste dai vari partener.

ARPAB: analisi dei dati storici di monitoraggio della qualità dell’aria; monitoraggio degli inquinanti con particolare focus sulle polveri sottili; applicazione della modellistica di dispersione degli inquinanti; valutazione dell’esposizione della popolazione e le eventuali relazioni tra le principali emissioni presenti sul territorio regionale e lo stato della qualità dell’aria.

Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri, CNR-Napoli (IRET): potenziamento del laboratorio di Biologia molecolare presso la sede ARPAB di Matera destinato ad attività di caratterizzazione della Biodiversità ambientale; indagini molecolari dei Biosistemi; studi su struttura, funzionamento e produttività degli ecosistemi terrestri e le componenti biotiche ed abiotiche con le loro interazioni anche in relazione ai cambiamenti globali e alla pressione antropica.

Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale, CNR: individuazione delle sorgenti delle frazioni fini del PM e valutazione del suo impatto cancerogeno e tossicologico; caratterizzazione delle distribuzioni dimensionali, della frazione carboniosa e del rapporto OC/EC dell’aerosol atmosferico; mobilità geochimica nell’acqua, nei suoli e nei sedimenti, con ricadute sanitarie; tecniche e metodiche innovative per il monitoraggio di fibre minerali aerodisperse (amianto); fondo di radioattività naturale in aree a rischio.

Scuola di Ingegneria, Università della Basilicata: analisi chimica quantitativa ad alta risoluzione; valutazione del rischio in aree con presenza di inquinanti di natura geogenica; valutazione dei rischi da agenti fisici naturali ed antropici; valutazione della qualità ambientale e degli alimenti in aree di interesse del progetto; analisi della struttura del microbiota dei suoli, delle acque e dei sedimenti; valutazione della qualità dell’aria mediante tecniche di biomonitoraggio; implementazione di modellistica avanzata di dispersione di inquinanti emessi da impianti industriali; modellazione della dispersione di inquinanti a scala regionale.

La Direzione Regionale Salute e Politiche della Persona e la Società per l’Epidemiologia e la Prevenzione “Giulio A. Maccacaro” intendono promuovere indagini di epidemiologia ambientale (analisi geografica, studi coorte) al fine di valutare l’effetto sulla salute dei rischi presenti sul territorio regionale.

La Direzione Regionale Salute e Politiche della Persona con LucAS, intende inoltre affiancare alle tradizionali metodiche di sorveglianza sanitaria nella coorte di lavoratori ex esposti ad amianto, metodologie diagnostiche basate su tecnologie molecolari, finalizzate alla diagnosi precoce dei mesoteliomi pleurici con conseguente incremento dei tempi di sopravvivenza dei pazienti e riduzione della mortalità.

Campus Bio-Medico di Roma: Identificazione dei biomarcatori di esposizione come misura della sostanza inquinante realmente assimilata dal soggetto attraverso tutte le vie di assorbimento; Indagine sul Microbiota; osservazione di virus e batteri isolati da differenti ambienti e messa in correlazione con le differenti patologie anche in ordine geografico; analisi del genoma dei ceppi virali per determinare quali e di che tipo (specie e sottospecie) sono presenti ad oggi nella popolazione; individuazione di nuove sottospecie dei microrganismi che si potrebbero generare negli ambienti confinati e non sotto osservazione.

Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata, IRCCS CROB: attività di biobanking e nello specifico conservazione e stoccaggio dei materiali biologici con consulenza in merito all’elaborazione delle Procedure Operative Standard; utilizzo dei dati ambientali e del Registro Tumori per studiare la relazione tra esposizione ambientale e rischio di sviluppare patologie oncologiche; analisi di biomarcatori di esposizione e/o del danno, quali le alterazioni a carico di macromolecole biologiche o marcatori radiometabolici della funzionalità cardiopolmonare

Dipartimento di Scienze Sociali, Università di Napoli Federico II: analisi socio-territoriale e dei servizi sanitari; analisi dei profili di salute e di rischio; analisi degli scenari di resilienza e di vulnerabilità e delle azioni di formazione, informazione e partecipazione; attività di citizen science e formazione.

Gli studi saranno validati dall’Ispra e dall’Istituto Superiore di Sanità e le attività prenderanno il via subito dopo la firma degli Accordi quadro e dei Protocolli di intesa.