Basilicata, coronavirus: “Dopo i ‘grazie’ chiediamo incentivo per tutti i lavoratori del Servizio Sanitario”. La proposta

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di FP CGIL, FP CISL, UIL FPL:

“In questi giorni si moltiplicano gli appelli da parte della società civile con i quali si chiedono riconoscimenti economici al personale che con spirito di sacrificio e alto senso del dovere sta assolvendo alla cura dei malati Covid-19 in condizioni obiettivamente difficili e caratterizzate da livelli straordinariamente elevati di rischio e disagio biologico.

Alla retorica degli eroi le scriventi OOSS chiedono alla Regione Basilicata di rispondere con fatti concreti.

Ecco perché le scriventi OOSS hanno proposto un accordo che preveda l’incremento del fondo sanitario regionale, unitamente ad eventuali ulteriori incrementi stabiliti a livello nazionale in relazione all’emergenza sanitaria in corso, includendo le risorse per il trattamento accessorio da destinarsi al personale maggiormente impegnato a fornire le prestazioni richieste per fronteggiare il CoViD-19;

Dopo i ‘grazie’ chiediamo, come già sta accadendo in altri Territori con specifici accordi siglati con le federazioni di categoria, che la Regione Basilicata versi alle Aziende somme a copertura di uno specifico compenso per il disagio ed il rischio biologico in cui incorrono tutti i lavoratori del SSR (Servizio Sanitario Regionale) impegnati, in relazione alla loro esposizione al rischio di contagio della malattia, nonché alle difficili condizioni operative conseguenti all’impatto sul sistema sanitario della nuova patologia.

Gli istituti contemplati dai CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) di riferimento, che normalmente regolano il salario accessorio, non risultano evidentemente sufficienti a far fronte, (peraltro in forma provvisoria e transitoria), alle esigenze eccezionali del momento, derivanti dall’emergenza sanitaria mondiale in atto a seguito di pandemia.

La proposta prevede, pertanto, un incentivo di 45, 25 e 20 euro per ogni turno lavorato dal 11 Marzo 2020, con una graduazione legata al reparto o servizio nel quale si lavora e non alla figura professionale.

Naturalmente questo riconoscimento economico non risolve tutti i problemi, a cominciare da quelli di sicurezza, che affliggono i lavoratori in queste settimane ma sarebbe un segnale concreto per tutti gli operatori della sanità, assegnando a questi ultimi un riconoscimento economico significativo, anche anticipando le possibilità offerte dal quadro normativo vigente, che troverà un’adeguata sistemazione con la conversione in legge del DL 17 marzo 2020 n. 18″.