Policoro: “questa pista ciclabile un vero scempio”! La denuncia

“Di fronte a degli scempi fatti da certa politica nel recente passato, sarebbe meglio tacere.

Invece si assiste a certe esternazioni sui social che sembrano essere simpatiche chiacchiere da bar.

Peccato che escono dagli stessi protagonisti del recente passato.

Quindi, o si ha memoria corta, oppure si tende a nascondersi dietro a un dito”.

Il capogruppo di Impegno Comune in consiglio, Giuseppe Ferrara, interviene sulle polemiche innescate da un consigliere di minoranza (Gianluca Marrese) sui lavori della pista ciclabile del lungomare di Policoro.

Lo scempio in questione è quello della pista ciclabile di via lido, nata con l’intento di mettere in sicurezza una zona a forte traffico cittadino e vacanziero, diventata un pericolo pubblico, con un progetto, fortemente voluto dall’Amministrazione Mascia, nella persona dell’ex vicesindaco Gianluca Marrese, che non ha visto più la presenza del sistema di protezione (guard rail).

E la stessa Amministrazione Mascia aveva autorizzato l’Enel a fare i lavori per il potenziamento energetico a mare proprio sulla pista ciclabile.

Oggi, vogliamo tranquillizzare i cittadini: L’ENEL ha fatto dei lavori per il potenziamento elettrico a mare e la stessa Enel ripristinerà lo stato dell’arte.

Ma sentiamo di dover fare delle doverose osservazioni: come mai, con l’amministrazione Leone, fu duramente attaccata la pista ciclabile di viaCatone, pur essendo in sicurezza con il guard rail in cemento?

Come mai la precedente amministrazione ha approvato il progetto di via Lido così com’era?

Non era il caso di approvare un primo lotto, magari più corto ma che prevedeva anche un vero sistema di protezione?

Come mai per i lavori per il potenziamento delle cabine elettriche non sono stati previsti i lavori sul manto stradale, piuttosto che sulla pista ciclabile già realizzata?

Oggi, l’amministrazione Bianco si ritrova a mettere le toppe a dei lavori partiti male e si ritrova con il grande dilemma di dover continuare con questa idea progettuale che non corrisponde alle esigenze della città.

Non sarebbe stato meglio, a questo punto, tacere, piuttosto che parlare a sproposito?”.